BRINDISI – Una prima assoluta per il primo appuntamento della stagione. Il 5 novembre 2018 (sipario ore 20.30), al Nuovo Teatro Verdi di Brindisi il saggio del celebre maestro Peppe Vessicchio ‘La musica fa crescere i pomodori’ si trasformerà in un concerto. Uno spettacolo originalissimo nel quale il direttore, protagonista assieme al suo ensemble ‘I Solisti del Sesto Armonico’, disegnerà magiche traiettorie musicali spaziando dalle arie di Vivaldi alle hit fusion dei ‘Weather Report’ alle colonne sonore da film di Ennio Morricone, dalla musica senza tempo di Domenico Modugno alle canzoni di Sanremo che hanno consegnato Vessicchio alla storia del Festival, fatta di 24 anni di frequentazioni e collaborazioni di riguardo (Zucchero, Gino Paoli, Elio e le storie tese, giusto per citarne alcuni).
I componenti del «Sesto Armonico» sono: Gennaro Desiderio (primo violino), Zita Mucsi (secondo violino), Nico Ciricugno (viola), Zsuzsanna Krasznai (violoncello), Igor Barbaro (contrabbasso), Pierpaolo Bisogno (percussioni) e Toni Loderini (fisarmonica). Alessandro Tomei (sax), Fabio Gianolla (fagotto) e Angela Cosi (arpa); Giacinta Nicotra, Rosa Martirano e Teresa Italiano (voci); Simona Gandòla (artista della sabbia).
La musica si mescola al racconto della sua originalissima ricerca, quella che il musicista e arrangiatore partenopeo conduce ormai da anni sugli effetti della musica sull’ambiente, in particolare sull’influenza che le frequenze sonore possono esercitare sugli elementi naturali, come le piante e il vino. La musica, grazie alle sue vibrazioni sonore, “armonizza” gli elementi viventi, migliorandoli e proteggendoli: già in passato Vessicchio aveva utilizzato Mozart tra i filari per tenere lontani i parassiti dalle viti di nebbiolo.
“Ho notato che le piante sono suscettibili di performance migliori nel momento in cui incontrano i segnali sonori. Ho cominciato con Mozart, poi ho tentato Beethoven ma senza raggiungere gli stessi risultati. Con Bach invece è andata meglio: significa che non è la musica di un determinato periodo o con un certo stile il segreto, ma la sua organizzazione polifonica”, ha detto Vessicchio. “A Brindisi – ha continuato – sarà protagonista il lavoro sperimentale fatto con la musica sugli organismi viventi, vegetali e in parte animali, per raccontare quello che la musica, oltre all’aspetto conosciuto del suo potere culturale come linguaggio, riesce a fare su altri recettori”. Musica che Vessicchio somministra in purezza, 24 ore su 24, a intere coltivazioni di pomodori, zucchine di alcune masserie del Salento (a Copertino) e a pregiati vigneti abruzzesi.
Uno spettacolo unico nel suo genere, con riferimenti al potere armonico della musica, alle sperimentazioni sugli innovativi “non-trattamenti convenzionali” che hanno conquistato il tempo e le attenzioni del maestro, e un programma musicale che avrà il suo battesimo proprio sul palcoscenico del Verdi. Questa la chimica musicale di Vessicchio. Note, riflessioni e visioni di un uomo in perenne ricerca, che non dà più nulla per scontato: «Ho voluto ritrovare il coraggio – ha concluso – di ricostruire dentro di me uno spazio di compressione creativa. E ripensando a Lucio (Dalla), mi sono chiesto “Cosa sarà che fa crescere gli alberi: la felicità?”». In fondo che differenza fa se al posto di un’orchestra c’è un campo di fragole?
Alla musica e al racconto farà da cornice la splendida magia di Simona Gandòla che, con il suo tavolo luminoso, incanterà il pubblico di Brindisi creando con la sabbia scenari sognanti in grado di svanire e rinascere incessantemente.
BrindisiOggi
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