Prima del concerto Battiato parla ai giovani:”Scandalosi i tagli alla cultura”

BRINDISI- I suoi 68 anni Franco Battiato non li sente pesare. D’altra parte, lui è un iperattivo, un vero e proprio “vulcano”, come dimostrano le molteplici attività di cui si occupa: musicista, cantautore, pittore, ora sta anche realizzando un documentario su morte e reincarnazione, mentre l’11 dicembre uscirà nelle sale cinematografiche un film a lei dedicato ed intitolato “Temporary Road”. Ed a dimostrazione della sua varietà di interessi, l’artista siciliano non si è sottratto neppure ad un incontro-dibattito dal tema “Le origini della lingua italiana, la musica, la cultura”, svoltosi – a poche ore dal concerto tenuto in serata al “Verdi” (dal titolo “Diwan – l’essenza del reale”) – nella sala universitaria di Palazzo Nervegna, alla presenza di una delegazione di studenti di alcune scuole superiori cittadine: l’Istituto Tecnico Industriale “Giorgi”, l’Istituto  Tecnico e Liceo Scientifico Tecnologico “Majorana”, il Liceo Artistico Musicale “De Simone” ed il Classico “Marzolla”. Un incontro che ha visto protagonisti gli studenti che hanno posto una serie di domande a Battiato, riferite in particolare al tour con cui è in giro e che ha fatto tappa a Brindisi, dopo il grande successo ottenuto lo scorso 26 febbraio, sempre nel capoluogo messapico, con il concerto “Apriti Sesamo Live”.

Rispondendo ai quesiti dei ragazzi e dei giornalisti presenti, il “Maestro” – così come viene chiamato – ha parlato proprio di “Diwan”, “un progetto – ha detto – prodotto da Fondazione Musica per Roma, Puglia Sounds e Progetto Calliope e che nasce da un’importante scuola poetica araba che prese corpo attorno all’anno 1000,  in Sicilia, dove – in quasi tre secoli di  attività e circa 300 manoscritti dell’Andalusia e del Nord Africa – lasciò una ricca produzione caratterizzata da un variopinto intreccio di culture. Un progetto che riunisce artisti del Mediterraneo, che è nato nel 2011 ma che ad oggi è stato presentato solo in poche realtà, tra cui proprio Brindisi”. Anche in questo caso – ha detto Battiato – si è trattato di un esperimento. E’ notorio, infatti, quanto io ami gli esperimenti. Tutta la mia carriera (50 anni n.d.r.) ne è costellata. E non credo proprio di fermarmi qui”. In tutti questi anni, infatti, Battiato è riuscito a coniugare sperimentazione e successo pop, spiritualità e classifica, meditazione e cinema d’avanguardia.

Nel corso dell’incontro – moderato dalla giornalista Pamela Spinelli – i ragazzi hanno posto tante altre domande, a cui l’artista ha risposto con grande disponibilità, affabilità ed anche ironia, intervallando momenti che hanno spesso suscitato l’ilarità dei presenti, grazie ad alcuni aneddoti di esperienze del suo passato, di uomo e di artista.

 Tra i numerosi quesiti che gli sono stati posti, c’è stato chi gli ha chiesto come si spiegasse che la sua musica, così ricercata e sofisticata, trovi il consenso anche da parte dei giovani e giovanissimi. “In realtà non me lo chiedo. Cerco di condividere la mia musica con chi è disposto ad accettarla e, quindi, ben venga se si tratta anche di giovani. Non posso che esserne felice”. Battiato ha, poi, parlato anche del documentario su morte e reincarnazione che sta realizzando in questo periodo e per il quale è stato in Nepal ad intervistare tre Lama. “Sono convinto che la morte non sia una fine né un inizio, ma un passaggio: dopo, fai conti con ciò che hai fatto. Io stesso faccio tanti progetti perché è meglio cogliere il giorno. Il documentario mi è stato commissionato da un operaio siciliano, vicino alla pensione, che ha messo 50mila euro in questo progetto”.

Una battuta anche sui tagli alla cultura: “Per la musica leggera il settore si autofinanzia, mentre per la lirica il discorso è diverso, in quanto si tratta di preservare un repertorio tradizionale e c’è, quindi, più che mai la necessità di un intervento statale. Per i tagli sulla cultura in genere, non posso che dirmi scandalizzato”.

Dopo oltre un’ora di dibattito vivace ed intenso, Battiato ha poi dovuto congedarsi dai presenti perché a seguire lo attendevano le prove in teatro. Non prima, però, di essersi reso disponibile per alcuni scatti fotografici e gli autografi di rito.

Pamela Spinelli

 

 

 

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*