MESAGNE – Prima assise per l’era Molfetta, Semeraro presidente del consiglio comunale.
È Giuseppe Semeraro, di Mesagne Futura, il presidente del consiglio comunale di Mesagne. La sua elezione è avvenuta per 11 voti contro 6 schede bianche alla seconda votazione. Durante la prima, infatti, era necessario avere 2/3 delle schede per essere eletti, mentre per Semeraro il compito prestigioso di presidente del consiglio comunale è giunto alla seconda votazione, quando dalla propria bastava avere la maggioranza dei voti. Inutile dire che gli 11 voti sono espressione della maggioranza, i sei restanti dell’opposizione.
Così, infatti, si compone il consiglio comunale di Mesagne che oggi è stato per la prima volta riunito in sala consiliare. Nei banchi dell’opposizione, Tony Matarrelli, Antonella Catanzaro, Omar Ture, Tony Esperte, Alessandro Campana, Alessandro Cesaria, Vito Lenoci, Antonello Mingenti, Luigi Vizzino e Giuseppe Semeraro. Nell’opposizione, Rosanna Saracino, Fernando Orsini, Francesco Mingolla, Alessandro Pastore, Emilio Guarini e Carmine Dimastrodonato.
I lavori, cominciati in orario, hanno dato subito spazio alla polemica. I consiglieri di minoranza si sono opposti alla candidatura proposta di Semeraro: il ruolo da presidente del consiglio doveva essere proposto a loro, cui invece la maggioranza aveva proposto solo la vicepresidenza. I consiglieri si sarebbero impuntati non per la “poltrona”, bensì perché sarebbe stato il reale gesto di collaborazione per la condivisione di un percorso per il bene della cittadinanza. Per questo motivo, l’elezione del vicepresidente del consiglio è stata rimandata.
Il sindaco Pompeo Molfetta ha poi giurato dinanzi al consiglio comunale. “Vorrei stare lì con voi, in mezzo ai miei consiglieri, perché la vostra dote è quella di stare in mezzo alla gente. Sono fiducioso e ottimista perché la capacità della città di riscattarsi passi attraverso la voglia di fidarsi della gente e della politica.”
Il primo cittadino ha poi presentato ufficialmente la propria squadra: non condivisa dalla minoranza la scelta degli incarichi agli esterni definiti tecnici, perché – come ha dichiarato il consigliere Orsini – “la giunta nominata da Molfetta non è né nuova né di tecnici, ma è solo frutto del nuovismo molto sbandierato in campagna elettorale. E poi ricordo ancora una frase che disse il consigliere, oggi presidente Semeraro: i tecnici sono il fallimento della politica. (frase enunciata nel consiglio comunale del 10 gennaio 2014 in occasione dell’entrata, nella giunta Scoditti, degli assessori Caforio e La Sala.)”
Agnese Poci
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