BRINDISI – Il Pri chiarisce la sua posizione sulla presentazione di una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Rossi. “Come Partito Repubblicano abbiamo chiarito da subito, attraverso la voce del nostro capogruppo – afferma le segreterie cittadine e provinciali – che saremmo stati disposti a sostenere in Consiglio Comunale una mozione di sfiducia ritenendo indispensabile che fossero chiari i motivi per cui si reputava necessario l’ennesimo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale. Abbiamo dovuto constatare che su questo percorso non vi era il consenso dei malpancisti della maggioranza ma neppure di alcune forze di opposizione. Riteniamo però quanto mai necessario chiarire i motivi che ci vedono dissidenti rispetto a questa Amministrazione e pronunciare con chiarezza i nostri “si” sui temi che sono stati più di recente occasione di confronto nella Assise Cittadina”. Tra questi c’è il porto: “Noi diciamo “si” alla realizzazione di tutte quelle opere portuali che possano contribuire ad infrastrutturare ulteriormente il nostro scalo al fine di attrarre nuovi traffici anche in vista della chiusura della centrale ENEL di Brindisi Sud – aggiungono – che farà crollare i volumi delle rinfuse attualmente movimentate nel nostro porto. E quindi “si” ai nuovi ormeggi a Sant’Apollinare, “si” al pontile a bricole, “si” all’acquisto del Terminal Il mondo, “si” alla realizzazione del terminal Le vele, “si” alla vasca di colmata, “si” alla realizzazione di due zone franche doganali a Costa Morena Est ed a Capobianco. Noi diciamo “si” alla realizzazione del deposito di gas naturale liquefatto di Edison a Costa Morena Este con le adeguate modifiche progettuali che rendano possibili anche gli altri traffici. Un “si” senza “se” e senza “ma” essendo consci che una struttura di quel tipo non può alimentare la catena del freddo come avrebbe potuto fare il rigassificatore. Noi diciamo “si” alla predisposizione di un kit localizzativo da parte della Amministrazione Comunale, come da nostro ordine del giorno approvato alla unanimità in Consiglio Comunale e poi rinchiuso in un cassetto. In particolare chiediamo che siano garantite alle aziende interessate ad insediarsi sul nostro territorio procedure autorizzative rapide e sgravi di natura contributiva e fiscale. Sul Petrolchimico noi diciamo “si”, anche questa volta senza se e senza ma, alla realizzazione della torcia a terra presso lo stabilimento Versalis ritenendo sufficiente la prescrizione contenuta nella Valutazione di Impatto Ambientale circa la realizzazione di una rete di monitoraggio entro 6 mesi dall’avvio dei lavori. Noi diciamo “si” ad un progetto di riconversione complessiva del polo energetico di Cerano che consenta ad ENEL di realizzare una centrale di produzione di energia elettrica alimentata a metano ma obblighi la società anche ad un utilizzo dei terreni agricoli ricompresi nell’area SIN per la produzione di energia mediante l’utilizzo di fonti rinnovabili ed in particolare con progetti di “agrovoltaico”, con contestuale bonifica dei terreni inquinati. Noi diciamo “si” ad una variante al piano di recupero delle Contrade a suo tempo oggetto di perimetrazione che offra un rimedio giurisdizionale a quanti hanno realizzato altri volumi oltre a quelli dichiarati nella domanda di condono non avendo potuto beneficiare del Piano casa per i ritardi con cui l’Amministrazione Comunale ha esaminato le richieste di sanatoria dopo l’approvazione nell’anno 2005 delle varianti di recupero da parte della Regione Puglia. Noi diciamo “si” alla possibilità di corrispondere in 72 rate gli oneri dovuti per le urbanizzazioni primarie e secondarie come da ordine del giorno approvato alla unanimità dal Consiglio Comunale. Noi diciamo “si” all’utilizzo immediato per opera da realizzarsi nella Contrada Torre Rossa dei ristori che sono disponibili a corrispondere le aziende che hanno realizzato il metanodotto TAP. Noi diciamo “si” ad una profonda revisione del sistema di welfare messo in piedi dalla Amministrazione Comunale che elimini privilegi e favoritismi e garantisca la erogazione di servizi reali alle fasce meno abbienti. Siamo certi che su questi temi vi sia una larga condivisione da parte dei cittadini e delle forze politiche, anche di quelle attualmente schierate a sostegno della Amministrazione Rossi. E’ però giunto il momento, per tutti, di fare chiarezza: la città lo pretende.
Premesso che ai brindisini, causa la loro pigrizia culturale e mentale, puoi proporre di tutto, sembra che ad alcuni vada bene, che chiunque venga a Brindisi possa disporre della città come meglio crede. Quindi via a qualunque impianto, anche se utile come un distributore di benzina oppure ad una torcia a terra per la quale non sono chiari i danni a livello ambientale, se non sapere che, diversamente dall’attuale, sarebbe meno visibile. Non c’è che dire, un bel passo avanti. Pensando ad altri impianti che qualcuno voleva fortemente non può sfuggire il fatto che, anche lì, c’è chi si è impegnato per far sì che questo avvenisse. Per fortuna, dico io, che la magistratura fece il suo corso con i risultati che tutti dovremmo ricordare.In certi casi la dignità dovrebbe farla da padrone. Io per esempio sarei scappato dall’altra parte del mondo per la vergogna. Altri invece si nascondono nel sottoscala e da lì, come novelli carbonari,tramano per tornare a gestire la città.Quello che bisogna impedire è esattamente questo, diversamente Brindisi ricadrà vittima di questi personaggi.