BRINDISI- Anche il Sindacato Cobas si associa alla denuncia per la presunta presenza di amianto nella centrale Enel di Cerano. L’esposto, ricordiamo, è stato presentato in magistratura dalla Cisal Energia nei confronti dell’azienda Enel per occultamento di amianto in centrale e, fatto ancor più grave, il conseguente venir meno della salvaguardia della salute degli operai inconsapevoli della presenza del materiale dannoso.
Bobo Aprile, presidente del sindacato Cobas, in una nota stampa, informa inoltre che a sostegno dell’esposto vi sono diverse ragioni, tra cui il fatto che “la documentazione sembra tale e tanta da non poter rappresentare una piccola svista da parte dell’Enel”.
Già da anni il sindacato porta avanti una lotta per lo smantellamento dei 1 e 2 della Centrale di Brindisi Nord fermi da 15 anni a cui oggi – secondo il sindacato – bisogna aggiungere i gruppi 3 e 4 per decisione di fermo da parte della società A2A, la quale inoltre, pare essersi indirizzata verso nuovi progetti di energia rinnovabile.
“Questo esposto – precisa ancora Bobo Aprile – deve avere la forza dirompente di portare sul banco degli accusati in tribunale non solo i dirigenti dell’Enel ma anche chi con il suo silenzio ha permesso tutto questo. Lo smantellamento e la bonifica dell’amianto e del terreno della Centrale di Brindisi Nord, ora sono quanto mai necessari per la tutela della salute”
BrindisiOggi
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