Preso a palate per un sacco di cemento, presunto aggressore individuato grazie a telecamere e testimoni

OSTUNI- Aggressione nella cava, arrestato e poi rimesso in libertà il presunto responsabile. Si tratta di Antonio Valente , 39 anni di Ceglie Messapica. L’uomo è accusato di lesioni personali aggravate. I fatti risalgono al primo aprile. Quando Per un banale litigio legato all’acquisto di un sacchetto di cemento Valente avrebbe afferrato la pala nella cava in contrada Chiobbica ad Ostuni ed avrebbe colpito un uomo di 47 anni procurandogli un politraumatismo della zona cranica, del costato e della spalla sinistra con una prognosi a guarigione di 25 giorni,  salvo complicazioni.

Dopo l’aggressione il 39enne sarebbe fuggito in via. In soccorso del 47enne , due persone che avrebbero assistito alla lite. Sul posto erano intervenuti gli agenti del commissariato di Ostuni, guidati dal commissario capo Gianni Albano.

Le indagini erano scattate subito, a supporto degli investigatori non solo le testimonianze delle due presenti al momento dell’aggressione ma  anche le immagini delle telecamere di video sorveglianza poste all’interno della cava dove gli investigatori hanno trovato e sequestrato la pala usata dal 39enne.

Poco dopo gli agenti hanno individuato il presunto responsabile presso la sua abitazione mentre era intento a disfarsi degli abiti indossati poco prima. Valente è stato dapprima arrestato e sottoposto ai domiciliari. Di seguito l’autorità giudiziaria  pur concordando con l’impianto probatorio-accusatorio a carico dell’arrestato, giudicato solido e ben strutturato dagli investigatori, valutato il suo stato di incensurato , il suo reale ravvedimento circa l’accaduto, ha ritenuto di rimetterlo in libertà pur dovendo comunque restare a disposizione degli inquirenti per l’iter processuale che ne seguirà.

BrindisiOggi

 

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