BRINDISI – Nessun inciucio, nessun accordo sottobanco, nessuna trama politica e di potere ci sarebbero alla base dell’intesa che si va creando tra Pd e Forza Italia per l’elezione del prossimo presidente della Provincia di Brindisi. Ad affermarlo è proprio il candidato alla presidenza Maurizio Bruno, sindaco di Francavilla Fontana e segretario provinciale del Pd. «Non c’è nessun inciucio. C’è semplicemente qualcuno cui fa comodo credere che ci sia ma il discorso che stiamo affrontando in questi giorni per l’elezione del presidente della Provincia non ha nulla a che vedere con accordi poco trasparenti col centrodestra».
È categorico, Bruno, nel ribadire il concetto. La cosa, comunque, a quanto pare, non è andata giù a Michele Emiliano, segretario regionale del partito e candidato alle primarie regionali, che ha stoppato la possibilità di accordi con gli azzurri, soprattutto a Taranto e a Brindisi. «Giovedì ci sarà una direzione in cui discuteremo proprio di questo ma tengo a precisare ancora che, finché c’è il mio nome in mezzo, nessun inciucio è possibile. Io non potrei mai accettare una candidatura basata su un accordo di potere tra Pd e Forza Italia». Bruno spiega il perché e i termini del possibile accordo da una prospettiva diversa e meno tranchant rispetto a quella dei detrattori dell’intesa.
«Il ragionamento che stiamo portando avanti in questi giorni – argomenta il sindaco – è di più ampio respiro di quello che si vuol far credere: io potrei essere candidato alla base di un eventuale accordo che tenga dentro tutte le espressioni politiche rappresentate in consiglio. Da Forza Italia al Pd, passando per Sel, per i socialisti, per il Nuovo Centro Destra e per tutti quelli che ci stanno. Le intenzioni sotto questo tipo di tentativo non hanno nulla a che vedere con i sotterfugi che qualcuno vuol vedere: semplicemente stiamo prendendo atto che la Provincia è un ente di secondo grado, paragonabile a un consiglio di amministrazione, per il quale mettersi a comporre liste contrapposte, fare i comizi e le campagne elettorali sarebbe uno spreco di tempo e risorse che la gente non capirebbe, ancor di più perché non chiamata direttamente a esprimere il proprio voto.
Accompagneremo, con ogni probabilità, le Province alla loro naturale estinzione. Accollarsi questo compito con una maggioranza collaborativa e allargata è meno gravoso e più efficace». Bruno, poi, torna sulla sua indisponibilità a essere il candidato frutto di un accordo a due, basato su equilibri politici e di potere. «Ho rifiutato, a Francavilla, eventuali accordi con Ncd che mi sono stati imposti dall’alto e ho tenuto dentro Rifondazione Comunista, che siede in consiglio comunale e ha un assessore di riferimento, e Sel, che ha due consiglieri, il presidente del consiglio e il vicesindaco. Figuriamoci se, adesso, potrei farmi strumento di un simile piano».
Maurizio Distante
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