Prende una multa in Austria ma è un invalido ottantenne che possiede un Ape

MESAGNE – Trovarsi nella buca delle lettere una multa per eccesso di velocità non è mai, in nessun caso, una piacevole esperienza. Se, poi, il verbale notificato è scritto in tedesco, il timbro postale racconta del un lungo viaggio che la lettera ha compiuto dal comando della polizia municipale di una paese austriaco di 4700 anime, il destinatario è un signore ultraottantenne di Mesagne, invalido al 100%, e il mezzo a bordo del quale l’arzillo signore avrebbe commesso l’infrazione è un Apecar, allora la sgradevole sensazione d’ingiustizia che coglie la gran parte degli automobilisti raggiunti, seppur in torto, da sanzioni simili prende, comprensibilmente, il sopravvento.

La disavventura è capitata a Filippo Pagano, 85enne da Mesagne, lo scorso 17 marzo. Va da sé che il signor Pagano non s’è mai spostato da casa sua, né con l’Ape né con altri mezzi di locomozione e, quindi, non può essere stato lui a commettere l’infrazione. Il verbale fatto recapitare a casa dell’anziano, tanto per sottolineare un altro aspetto comico della vicenda, riportava, oltre al nome e cognome di Pagano, la sua data di nascita e il tipo di veicolo corrispondente alla targa presa per registrare l’infrazione, anche l’ora in cui l’Ape sarebbe stato visto sfrecciare per le strade del paesino d’oltralpe dal nome impronunciabile: l’autovelox degli zelanti vigili urbani austriaci è scattato alle 3.45 di notte. Raccolti tutti gli elementi di questa paradossale vicenda, è più che evidente che il signor Pagano sia stato vittima della clonazione della targa del suo Apecar. La faccenda, però, non è di semplice risoluzione come si potrebbe immaginare: per annullare la multa, dell’importo di 70 euro, serve presentare un ricorso. La parola “ricorso” chiama a sé, in automatico, la figura dell’avvocato: in questo caso, però, essendo una controversia che sconfina il territorio nazionale, il signor Pagano avrebbe bisogno di un legale in loco che avvii la pratica e di uno a destinazione per seguire l’iter burocratico della questione in Austria. In più, per non rischiare pericolose incomprensioni, si dovrebbe ingaggiare un traduttore che renda precisamente la vicenda nei due idiomi, l’italiano e il tedesco. Una spesa presunta che sarebbe il classico danno che si aggiunge alla beffa. Purtroppo, neanche l’opzione di una conciliazione pare praticabile: se, come sembra quasi certo, la targa dell’Apecar del signor Pagano è stata davvero clonata, c’è il rischio, chiudendo la faccenda col pagamento della multa, che chi era al volante del mezzo con la targa del motocarro di Pagano il 17 marzo in Austria possa commettere altre infrazioni o, peggio, qualche crimine.

A questo punto, non resta che sperare nel buon senso dei vigili austriaci: il figlio e il nipote dell’anziano signore mesagnese si sono già messi in contatto con gli uffici del Comune d’oltralpe per sanare la vicenda. Qualche mail con, in allegato, le foto dell’Ape e qualche telefonata in inglese col supporto linguistico del nipote dovrebbero scrivere la parola fine sull’assurda vicenda dell’anziano mesagnese che sfreccia nella notte austriaca a bordo del suo motocarro.

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