BRINDISI – Il premier italiano Giuseppe Conte venerdì 7 settembre farà tappa a Ceglie Messapica. Il tour che lo porterà a Bari per il consueto discorso per l’apertura della Fiera del Levante gli permetterà anche di visitare alcune piazze pugliesi, tra cui quella del Plebiscito a Ceglie Messapica, nel cuore della Valle d’Itria. Il Movimento No Tap della Provincia di Brindisi ha scritto ed inviato una lettera al presidente per ribadire il “no” al gasdotto Tap di Melendugno. I rappresentanti del movimento domani sera saranno in piazza a Ceglie Messapica per discutere e motivare la missiva.
Il presidente del consiglio Giuseppe Conte parteciperà all’incontro organizzato alle 20.30 in piazza Plebiscito dove sarà accolto da Angelo Maria Perrino, direttore di AffariItaliani.
“Quello che chiederemo a Conte – si legge nel comunicato No Tap – è che vengano cancellate quelle leggi che hanno cancellato ai territori diritto di parola e di decisione; oggi tutto è deciso unicamente a Roma ed imposto ai territori. La questione Tap è tutta nelle mani del Presidente Conte che deve verificare costi-benefici di questa opera, per decidere della sua costruzione o meno”.
“E’ assurdo tutto questo perché è come se fossimo all’anno zero delle motivazioni che hanno visto essere contrari in tanti nel corso di questi anni. Gli unici ad essere convinti della necessità di questa opera sono stati politicanti comprati, dittatori, narcomafie, aziende dai capitali dubbi, banche internazionali. Gli diremo che come siamo stati capace di fermare la costruzione di un rigassificatore nel porto di Brindisi, nella zona industriale, dopo la stretta di mano tra i governanti di allora, Berlusconi e Blair che ricompare in questa vicenda come consulente e si incontra con Salvini, continueremo a sostenere questa lotta contro il gasdotto TAP che riteniamo inutile, costoso, dannoso, in qualsiasi posto esso sia realizzato”.
La lettera del Movimento No Tap di Brindisi al presidente del consiglio Conte:
“Spettabile Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, siamo il Movimento No Tap della Provincia di Brindisi, nato da tempo per essere vicino alle lotte che si stanno realizzando nel Salento e per sensibilizzare le popolazioni di 3 comuni del Brindisino interessati al passaggio del gasdotto Tap, Brindisi Torchiarolo, San Pietro Vernotico. Il Gasdotto Tap spunta a San Foca e dopo 55 Chilometri si collega a Brindisi, alle spalle del quartiere Sant’Elia. Abbiamo letto della sua presenza ad un dibattito in piazza a Ceglie Messapica il 7 Settembre 2018. Le scriviamo per chiedere di parlare con Lei solo 5 minuti a proposito di questo nuovo insediamento che riteniamo inutile, costoso ,dannoso, in qualsiasi posto esso sia realizzato. Ci rivolgiamo a Lei perché il Governo le ha affidato il compito di dirimere la questione Tap, formulata nei termini di costi-benefici. Ma anche per rappresentarle la necessità di cambiare le regole del gioco relativa a nuovi insediamenti energetici; le leggi nazionali assegnano al Governo completamente ogni decisione lasciando i territori nella impossibilità di poter decidere del proprio destino. Questo rappresenta un grave deficit di democrazia e a chi fa del cambiamento la parola più importante ne dovrebbe tenere debito conto. In particolare vorremmo dirle che le popolazioni brindisine si sono opposte alla realizzazione di un rigassificatore nella zona industriale nei primi anni duemila; il cantiere fu chiuso dalle lotte e sequestrato per la scoperta di tangenti che portarono all’arresto dell’allora sindaco di Brindisi e di dirigenti delle società interessate. Lo si voleva costruire in una zona in cui affianco al rigassificatore insistevano decine di impianti a rischio di incidente rilevante. In migliaia siamo scesi più volte in piazza per gridare il nostro No , ma soprattutto per dire che eravamo stanchi di decisioni prese dall’alto e calate sui nostri territori. La nostra città , la nostra provincia , aveva già pagato un prezzo molto alto ad una industrializzazione che aveva lasciato sul campo morte , distruzione , impianti chiusi ,disoccupazione. Anche sulle carte ministeriali era confermato tutto ciò ; era stato deciso che non si poteva assolutamente aggiungere il benché minimo rischio a quello già esistente. Di questo si è assolutamente dimenticato il Presidente della Regione Puglia , Michele Emiliano. Afferma ormai da tempo che il posto adatto per la Tap è un approdo più a Nord…..in territori che sono già fregati. La lotta che realizzammo allora aveva non solo l’idea di rifiutare l’impianto ma anche quello di realizzare un nuovo modello di sviluppo a partire dalla necessità di bonificare tutti quei terreni inquinati dai padroni della industria. Cose per le quali continuiamo a lottare e che ancora non riusciamo ad ottenere. Cosa dire poi della banale idea del Governatore della Puglia di riconvertire a gas la centrale Enel di Cerano. La stessa Enel dichiara la impossibilità di poter realizzare una cosa del genere , anzi la decisione è quella di chiudere Cerano tra pochi anni e di voler investire tutto sulle rinnovabili. Siamo sicuri che Lei troverà 5 minuti per rappresentarle una comunità dolente che ha bisogno di altro non certamente del gasdotto Tap. La ringraziamo anticipatamente e le porgiamo distinti saluti”.
(Foto da facebook)
BrindisiOggi
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