Porto, Brindisi può: “Basta con gli errori del passato, sostegno alle istituzioni”

BRINDISI – A sostenere la decisione dei rappresentanti politici e istituzionali di Brindisi per sostenere il mantenimento del Porto di Brindisi, anche l’associazione politica culturale “Brindisi Può“.

“Come associazione, non si possono che sostenere le ragioni dei nostri rappresentanti che, seppur tardivamente, hanno sottoscritto un comune documento a sostegno del nostro porto. Era ed è il segnale auspicato, spogliandosi dell’appartenenza partitica ma a sostegno di una sola ragione, quella del territorio, hanno fatto sentire la loro voce – scrive in una nota il presidente Nicola Frugis – L’augurio è che tale azione trovi continuità sui tavoli ministeriali per frugis nicola lfar sì che il Piano Strategico Nazionale della Portualità non venga ulteriormente stravolto, a beneficio di interessi campanilistici e a danno di un sistema portuale efficiente, che dia sufficiente autonomia alle Direzioni portuali da instaurare in quei porti non facenti parte delle 14 Autorità di Sistema come Brindisi”.

Per Frugis, Brindisi paga ancora vecchi errori del passato “nella nomina di Presidenti di Autorità portuale che poco o nulla hanno fatto: basti ricordare quando la Comunità Europea chiese agli Stati membri i porti da inserire quali COR, era il periodo di Haralambides e né lui né i politici presenti mossero un dito per far sì che il nostro porto potesse essere inserito tra questi. Eppure Brindisi, come Bari, si trova sulla direttrice del corridoio 8 riveniente da Durazzo e aveva le caratteristiche per poterne far parte”.

Nel comunicato, il presidente di “Brindisi può” si dice sorpreso dal comportamento dell’attuale Commissario dell’Autorità Portuale di Brindisi. “In linea con i suoi predecessori, dopo aver firmato, da notizie di stampa, il documento innanzi citato, fa marcia indietro disconoscendone la firma, per poi precisare che “le Autorità Portuali non si occupano di politica ma sono articolazioni dell’Amministrazione Centrale dello Stato e non sono istituzione della rappresentanza territoriale”. Vorremmo ricordare al Capitano Valente – continua Frugis – che il porto è una delle fonti economiche più importanti del territorio, non solo di Brindisi ma dell’intera Regione e se la politica e con essa l’Istituzione da lui rappresentata, si dichiarano fuori dai processi decisionali che ci riguardano è bene che decida di fare altro. Ci sorge il serio sospetto che essendo in scadenza la sua nomina abbia voluto prendere le distanze da quel documento per accattivarsi la benevolenza del Ministro Del Rio, in vista del rinnovo da effettuarsi il 9 gennaio”.

“Per nostra fortuna – conclude il presidente dell’associazione – la Corte Costituzionale ha rimesso in discussione la riforma, motivandola col fatto che non tiene conto delle ragione dei territori regionali assegnando loro solo un parere non vincolante da esprimere, pertanto si avrà il tempo, da parte dei nostri rappresentanti politici e Istituzionali, di poter intervenire con forza a tutela del nostro porto”.

BrindisiOggi

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