“Porte incatenate” e “campo insaponato” al PalaFernando Prima: “due squadre in guerra”

CAROVIGNO – Dopo le vicende di sabato scorso al PalaFernando Prima di Carovigno, che hanno visto inizialmente l’annullamento della partita valida per la Coppa Puglia di C2 di calcio a 5 tra Azzurri Santa Rita e Latiano per aver trovato le porte chiuse con catene e lucchetto, e successivamente, prima della partita tra Real Five Carovigno ed Atletico Cassano, il campo del palasport imbrattato con sapone e carta igienica, arriva il pronunciamento ufficiale dello stesso Real Five, che pubblica una nota sul proprio profilo facebook che sarebbe in risposta a quanto affermato dalla squadra sanvitese.
“Quanto avvenuto nell’ultima settimana – si legge -, in particolare nella giornata di sabato è da ritenersi l’apice di un controverso rapporto tra le due squadre, Real Five Carovigno e USD Atletico azzurri S.Rita di San Vito, che pur occupando gli stessi spazi e allenandosi nello stesso palazzetto a Carovigno, hanno avuto ben pochi modi per conoscersi e trovare un accordo in merito a orari, uso delle attrezzature, ecc.”. La squadra carovignese sostiene “di aver provveduto da soli, senza alcuna collaborazione né fisica né economica (nonostante la richiesta di contribuire fatta ai dirigenti della squadra sanvitese) all’omologazione del campo e all’acquisto di materiale sportivo, ovvero porte e palloni”. Il Real Five, dopo aver ripercorso alcuni episodi intercorsi durante la settimana precedente e che hanno riguardato le modalità di utilizzo dell’impianto, entra nel merito del fatto che ha scatenato le polemiche: “Il sabato pomeriggio alle 15.00 – prosegue la società rossoblù – veniamo colti di sorpresa quando un loro dirigente ci contatta, non solo comunicandoci che avrebbero iniziato la gara di coppa Puglia contro il Latiano un’ora più tardi ma soprattutto pretendendo porte e palloni, che teniamo a sottolineare, sono di nostra proprietà. Ovviamente, dirigenti e squadra tutta, hanno deciso di non prestare la propria attrezzatura in quanto i modi di richiesta non sono stati molto educati e cosa più importante, far giocare il San Vito avrebbe messo in difficoltà la Real Five Carovigno, nell’ospitare la squadra avversaria e nel disputare la partita, rischiando tra l’altro una multa dalla Federazione. Quindi l’ USD atletico azzurri s. Rita ha perso la partita a tavolino per una sbagliata organizzazione dei propri dirigenti, che dall’inizio hanno rifiutato di collaborare e rapportarsi con la nostra squadra”.
Quindi, il secondo episodio: “Inoltre – si legge ancora -, sempre nella giornata di sabato, giunti al palazzetto alle ore 17, in vista della nostra partita, la caldaia era spenta e il parquet completamente ricoperto di acqua e sapone (come si può notare nelle immagini), quindi, abbiamo prontamente comunicato il tutto all’arbitro della partita precedente e agli arbitri designati per la nostra gara. Inoltre per garantire l’incolumità degli atleti che avrebbero giocato su quel parquet di lì a poco, tutti i tesserati della Real Five (dal presidente ai giocatori) hanno provveduto a pulire il palazzetto, tra le risate dei componenti del San Vito che dagli spalti incolpavano la società del Latiano degli episodi accaduti. Purtroppo tutto questo ha fatto sì che la gara iniziasse con notevole ritardo, creando disagio non solo agli atleti ma anche ai tifosi ospiti e di casa, e non per ultimo all’immagine della Città di Carovigno”.
In conclusione, la società carovignese guarda ai possibili sviluppi: “Mentre i nostri avvocati – conclude la nota – valuteranno la gravità del caso, riservandoci di continuare la questione per vie legali, restiamo speranzosi e disposti a un incontro pacifico tra le due squadre in modo da appianare ogni divergenza e dissidio per il bene delle due società”.

BrindisiOggi

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