BRINDISI -“Port City School. Per un buon governo e gestione delle città porto”. Questo il titolo dell’incontro che si è svolto ieri pomeriggio nella sala convegni dello Snim organizzato dall’autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale. L’iniziativa si pone come momento di conoscenza e approfondimento delle Port City School nazionali, anticipando anche in parte l’imminente istituzione di un master di alto livello nella città-porto di Brindisi, fortemente voluto dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Ugo Patroni Griffi, con l’obiettivo di formare nuove figure professionali in grado di gestire le Autorità portuali e gli Enti locali ad esse direttamente connessi, nell’ottica dei nuovi modelli di sviluppo che stanno rivoluzionando il mondo dei porti, sempre più indirizzati verso una crescita eco-sostenibile e un rafforzamento del legame con la città e con il tessuto connettivo sociale.
Il modello della Port City School, promosso in Italia dal prof. Antonio Trampus dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e dal prof. Gianfranco Dioguardi della Fondazione Dioguardi, propone una formazione avanzata che miri ad integrare le competenze manageriali e organizzative tradizionali con un approccio innovativo di pianificazione, programmazione e gestione dell’ambito portuale, sempre più orientato all’istituzione di un dialogo costante con la città e l’ambiente che lo ospitano.
“Le città-porto sono organismi caratterizzati da una crescente complessità e strategicità, – commenta il presidente di AdSPMAM, Ugo Patroni Griffi – per questo motivo le Autorità di Sistema Portuale devono tempestivamente adeguarsi e rigenerarsi per poter adeguatamente rivestire ruoli ancora inesplorati. I nuovi manager dei porti, infatti, oltre a conoscere le dinamiche dei traffici portuali, del turismo, dell’industria e della logistica, dovranno, anche, essere in grado di gestire le complesse forme di dualismo che possono emergere durante i processi di rigenerazione dei bordi fisici, tra spazi urbani e aree portuali, riconducendole verso una visione integrata e osmotica”.
Commenta per primo