CAROVIGNO– L’ha vista per l’ultima volta ieri pomeriggio, Antonio Schiena, ex marito di Francesca Sbano, ha visto la sua bambina poche ore prima che morisse. Era andato a casa a trovarla come faceva spesso. E così aveva fatto anche ieri, giorno di Pasquetta. Nella mente non gli è passato neanche per un momento che sua moglie Francesca potesse compiere un gesto così terribile. Di litigi ce ne erano stati diversi negli ultimi tempi, da quando a dicembre si erano lasciati. Da quando in paese si parlava di una sua relazione con una ragazza più giovane. Ma non avrebbe mai immaginato ad un gesto simile. Il loro matrimonio era finito, la famiglia distrutta, questo dolore per Francesca è stato insopportabile.
E forse c’è proprio questo alla base del suo tentativo di suicidio e della terribile decisione di portare con se sua figlia, come ha scritto in alcune lettere trovate dai carabinieri a casa della donna. Lettere scritte in questi mesi, di rabbia, odio, rancore. Secondo i carabinieri di San Vito dei Normanni che indagando sulla vicenda, Francesca avrebbe avvelenata la sua piccola Benedetta di soli tre anni, non ancora compiuti, con dei pesticidi, il flacone è stato trovato tra i rifiuti in casa, e poi è salita su in terrazza e si è gettata nel vuoto.
Le reali ragioni della morte della piccola saranno chiarite dall’autopsia, si parla di avvelenamento, ma potrebbero emergere anche altre cause. “A noi la situazione appare chiare- afferma il capitano Ferruccio Nardacci, comandante della Compagnia dei carabinieri di San Vito dei Normanni– ma solo l’autopsia potrà accertare la cause della morte della bambina”.
Intanto le speranze che Francesca Sbano possa farcela sono davvero poche, il suo cuore batte ancora ma il suo elettroencefalogramma è piatto. Questo è quanto ha dichiarato all’Ansa il direttore sanitario della Asl di Brindisi, Graziella Di Bella.
Lu.Po.
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