BRINDISI- Pochissimi medici, turni massacranti e mancanza di spazi, Pronto Soccorso al Perrino in emergenza. “Se ne parla da anni, ma adesso la situazione del Pronto Soccorso dell’ospedale “Perrino” è diventata realmente esplosiva ed è per questo che abbiamo deciso di puntare i riflettori”. Così il consigliere regionale di Forza Italia Paride Mazzotta e il consigliere comunale di Brindisi Gianluca Quarto, nella conferenza stampa di questa mattina all’ospedale “Perrino” di Brindisi.
“Il dato più preoccupante è certamente quello legato al personale medico. A fronte di una pianta organica di 25 unità, ne sono presenti non più di 11, di cui soltanto 5 sono assunti a tempo indeterminato ed hanno una esperienza di molti anni nella gestione di questo reparto. Per il resto, si tratta giovani neo-laureati (alcuni dei quali giunti da fuori regione) reclutati con contratti a tempo o addirittura con partita iva.
Questa carenza comporta turni massacranti (addirittura c’è chi è costretto a rimanere nella struttura per oltre venti ore consecutive) ed il rischio costante di non poter coprire tutti i turni, con le conseguenze facilmente immaginabili. Come se non bastasse, anche i tre specializzandi a partita iva hanno lasciato l’incarico e alcuni medici a tempo indeterminato sono in malattia.
A ciò si aggiunge la mancanza di spazi adeguati, con l’impossibilità di gestire una fase emergenziale come quella determinata dal Covid 19. Si pensi, ad esempio, che gli specialisti che arrivano nel Pronto Soccorso da altri reparti non sanno se gli ammalati da visitare sono effettivamente negativi o positivi. Pazienti e personale sanitario, pertanto, corrono il rischio quotidiano di contagiarsi. Il tutto anche grazie ai ritardi con cui si procede nel processare i tamponi.
Per i pazienti, poi, questo inferno si concretizza con attese che si prolungano per decine di ore, abbandonati su una barella e in situazioni insopportabili di promiscuità.
A fronte di questa situazione da terzo mondo, ci chiediamo se il direttore generale dell’Asl Pasqualone si sia mai recato nel Pronto Soccorso per trascorrere qualche ora in quell’inferno. Solo così si renderebbe conto del disastro di cui proprio lui è il maggiore responsabile. Tutte domande che gli porremo in sede di Commissione regionale sanità durante l’audizione sua e dell’assessore Lopalco che abbiamo appena depositato. Non solo: sul “Perrino” di Brindisi abbiamo presentato un’interrogazione alla Giunta regionale per far luce su un altro gravissimo disservizio: nella struttura continua a non essere installato il macchinario per la risonanza magnetica all’aperto, col risultato che i cittadini, per sottoporsi all’esame, sono costretti a rivolgersi alle strutture private a pagamento”.
BrindisiOggi
L’Italia delle contraddizioni… da un lato il personale sanitario teme di essere contagiato, dall’altro il 30% del personale sanitario rifiuta il vaccino….qual’è la verità?