Camini e PM10, il Tar boccia la Regione. Legambiente: “Cerchiamo le vere cause”

TORCHIAROLO  – Il Tar di Lecce respinge la tesi della Regione Puglia, perché nel contenzioso creato sul piano di risanamento della Regione, l’ente addebitava ai camini dei cittadini di Torchiarolo gli sforamenti di PM 10 nella centralina di via Don Minzoni.

Con la sua decisione, il TAR di Lecce ha in buona sostanza accolto la tesi del Comune di Torchiarolo, argomentate dal punto di vista tecnico dal professor Francesco Magno, suo consulente nonché dirigente del Circolo Tonino Di Giulio di Legambiente.

Legambiente vede pienamente accolte le osservazioni presentate sul piano regionale di risanamento. “Invitiamo a riflettere il Presidente Vendola e l’assessore all’ambiente Nicastro – scrivono dall’associazione – e ad assumere comportamenti e decisioni più rispondenti all’effettiva ricerca dell’origine dell’inquinamento rilevato.”

Per Legambiente “è paradossale ritenere non assoggettabile a VAS il piano di risanamento e pretendere di attribuire ai camini di Torchiarolo l’origine degli sforamenti per il 92% dei casi. La Regione Puglia non può rivendicare a suo merito la riapertura dell’AIA sulla centrale termoelettrica Brindisi sud (riapertura, per la verità, già disposta nell’AIA stessa)- continuano in una nota – e collegarla con la querelle su Torchiarolo, per poi ridurre ad una infinitesima percentuale la componente polveri di carbone rispetto agli sforamenti.”

Legambiente chiede al presidente della Regione Puglia di disporre immediatamente la VAS, di approntare un piano di risanamento e di monitoraggio che registri il PM 2,5, ancora ad oggi non rilevato. “È incredibile, che mentre si accusano ingiustamente i cittadini di Torchiarolo e solo essi di produrre gli sforamenti – concludono da Legambiente – non si effettuano analisi costanti sul carbone e non si siano cercati nelle polveri indicatori incontrovertibili dell’origine della combustione da biomasse o da carbone. Sullo stesso piano, va considerato incredibile che si dica che la ricerca del isotopi radioattivi non si possa condurre sul territorio che dispone dell’attrezzatissimo centro di analisi nella Cittadella della ricerca.”

Agnese Poci

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