Una pista ciclabile attraverso la città e una sulla litoranea, ecco come cambia Brindisi

BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Due piste ciclabili, una che attraversa la città ed un’altra che costeggia la litoranea , due progetti che a medio e lungo termine dovrebbero rivoluzionare il concetto di viabilità e fare di Brindisi una smart city “ecosostenibile”. Questo che al momento è solo un progetto su carta potrebbe diventare realtà se l’amministrazione comunale riuscirà ad aggiudicarsi i due bandi in scadenza a fine maggio.

Uno è un bando nazionale si chiama Primus per il quale il Comune di Brindisi partecipa per 600mila euro, e l’altro è un bando regionale che riguarda le piste ciclabili lungo la zona extraurbana . “Era uscito già un bando analogo qualche anno fa dove Brindisi partecipò con altri Comuni della provincia con Carovigno capofila, probabilmente le caratteristiche degli altri Comuni non si attagliavano a quel tipo di bando, per cui non si raggiunse il punteggio necessario per aggiudicarselo- spiega l’assessore dei Lavori Pubblici del Comune di Brindisi, Tiziana Brigante- Oggi, invece, il Comune di Brindisi partecipa da sola a questo bando regionale da 800mila euro in scadenza il 31 maggio per la realizzazione di una pista ciclabile che chiude in un circuito aeroporto, Casale, litoranea”. Un progettista esterno si sta occupando di confezionare la proposta. Nello la pista ciclabile extraurbana parte dal Casale, raggiunge Materdomini attraversando il sottopasso, percorre la litoranea lungo la sp41 e rientra svoltando verso l’aeroporto per poi ritornare al Casale. La pista sarà realizzata per la maggior parte in sede promiscua, tranne alcuni tratti che saranno realizzati in sede propria. L’ideale, ovviamente , è che sia in sede propria, all’esterno della carreggiata ma non sempre si riesce a farlo, i bandi hanno tempi differenti da quelli necessari per gli espropri. Nella prima fase della pista ci sono i tratti in sede propria perché sulla litoranea verso l’esterno della carreggiata dove c’è una possibilità di utilizzo delle aree. Realizzare una pista ciclabile richiede almeno un metro e mezzo di spazio per corsia che raddoppia nel momento in cui si realizzano i due sensi di marcia. A tutelare l’incolumità dei ciclisti ci saranno i segnali visivi e bande rumorose che inibiscono la velocità delle auto che non possono superare i 30 chilometri orari. Ma prima ancora di realizzare la pista ciclabile la litoranea necessita di una adeguata illuminazione. Per anni, infatti, la sp41, ex strada provinciale ceduta poi al Comune di Brindisi, è stata trascurata diventando un pericolo per pedoni e automobilisti. Non sono un segreto il gran numero di incidenti stradali verificatesi proprio sul quel tratto di strada spesso al buio, in particolare nei pressi di Apani dove ora si vuole realizzare proprio la pista ciclabile. L’amministrazione comunale assicura che proprio l’illuminazione è propedeutica alla pista ciclabile e che prima che cominci l’estate si provvederà al ripristino. “Siamo in procinto di realizzare le opere necessarie- spiega, ancora, l’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Brindisi, Tiziana Brigante- non arriveremo al buio come lo scorso anno. Anzi, dirò di più, provvederemo anche ad istallare un impianto di videosorveglianza questo per evitare anche atti vandalici”. L’ultimo intervento sulla illuminazione è stato fatto nel giugno del 2018, esattamente un mese dopo , a luglio, la stessa strada era senza illuminazione.

L’altro intervento, invece, riguarda il tessuto cittadino, la realizzazione di una pista ciclabile attraverso la città. Si tratta di un bando nazionale “Primus”, che vuol dire Programma di incentivazione della mobilità sostenibile. Il Programma, destinato ai Comuni con almeno 50.000 abitanti, ha una dotazione di 15 milioni di euro per il cofinanziamento di progetti che rientrano in una delle seguenti azioni: realizzazione di nuove piste ciclabili in grado di rispondere alla domanda di spostamenti urbani casa-scuola e casa-lavoro con erogazione di incentivi per l’acquisto di biciclette a pedalata assistita; sviluppo della sharing mobility in ambito urbano; sviluppo delle attività di mobility management presso le sedi delle Amministrazioni dello Stato (sedi centrali e periferiche), delle Amministrazioni territoriali, delle scuole e delle università. La novità è che il bando prevede una misura esclusivamente dedicata alla sharing mobility assegnando un finanziamento di 3,5 milioni di euro; questa scelta ha il valore di ratificare che le misure dedicate allo sviluppo e diffusione della sharing mobility sono pienamente riconosciute dalle Istituzioni come parte integrante delle politiche per la sostenibilità del settore dei trasporti, in particolare in ambito urbano. Il Comune di Brindisi concorre per l’assegnazione di 600mila euro dove il 25 per cento deve essere cofinanziato proprio dall’amministrazione comunale. A conti fatti: 450mila euro sarà erogato dallo Stato, mentre 150mila euro sarà la quota parte del Comune di Brindisi. Tra i requisiti del bando viene richiesto di elaborare dei percorsi che uniscano casa-lavoro e casa-studio.

“A questo bando saranno associate una serie di iniziative da parte della pubblica amministrazione tese a favorire l’utilizzo delle piste ciclabili- dice la Brigante- stiamo già immaginando come intervenire. Ci sono oggi delle particolari tecnologie per verificare anche tramite app qual è il percorso, quanti chilometri il cittadino riesce a fare e metteremo dei premi in palio”.

Per favorire e rendere appetibile il progetto in modo da avere i giusti presupposti per poter vincere quel bando l’amministrazione comunale di Brindisi ha fissato come punto di partenza la stazione ferroviaria perché è il centro che raccoglie più pendolari. Non si esclude che a questo si possa anche aggiungere, grazie intervento dei privati, un servizio di bike sharing. Insomma una mobilità alternativa che viaggia di concerto con la realizzazione di una mobilità urbana sostenibile. La realizzazione della pista ciclabile urbana è molto costosa perché richiede come condizione la realizzazione di piste ciclabili dedicate in sede propria, ossia che segua un percorso indipendente dalla rete stradal . La pista dovrebbe partire dalla stazione , percorrere via Torpisana, attraversando il sottopasso, in questo caso il Comune realizzerà delle guide per il passaggio delle bici, via Dalmazia, viale Aldo Moro per arrivare sino al tribunale e poi tornare indietro sino a piazza Cairoli. Da lì in poi è zona ZTL e si potrà procedere con tranquillità, le bici possono circolare senza problemi. Ci sarà una corsia per andare e una per tornare. Lo spartitraffico sarà restrinto, il parcheggio delle auto rivisto. Ad esempio il tratto che costeggia la scuola media Marzabotto, oggi a due corsie, diventa un’unica corsia. “Sono convinta che con una pista dedicata tutti saranno invogliati ad utilizzare la bici- dice l’assessore Brigante- anche i meno esperti. Il nostro intento è quello di alleggerire il centro dal traffico veicolare, in questo modo non ci sarebbero tanti problemi anche con i parcheggi che non bastano neppure per i residenti. Vorremmo condividere con la comunità cittadina l’idea di viaggiare e muoversi diversamente”.

Lucia Pezzuto per Il7 Magazine

4 Commenti

  1. Oggi posso percorrere questo percorso. Sono abbastanza sicuro che dopo che inizierai a lavorare non potrò farlo per molti anni.

  2. bravo Doretto: condivido. QUANDO AVREMO LA NOSTRA BELLA SPIAGGIA? forse dopo che nostro Signore ci avrà chiamato?

  3. Incredibili queste notizie!!! Non siamo capaci di completare i lavori di una spiaggia che ormai è diventato un cantiere abbandonato e pensiamo di aprirne un’altro.ma nessuno si vergogna???

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