BRINDISI- Gara per l’affidamento della piscina comunale va di nuovo deserta. Dopo l’ennesimo atto di vandalismo e lo stato di abbandono in cui versa il Comune di Brindisi ha tentato nuovamente di bandire la gara per l’affidamento della piscina comunale a Sant’Elia ma ancora una volta nessuno si è presentato. “La circostanza che sia andata nuovamente deserta la procedura di affidamento in concessione del servizio di gestione della piscina comunale del Rione Sant’Elia non ci sorprende affatto- dice il Pd di Brindisi- Da tempo avevamo pubblicamente manifestato la netta sensazione che sull’impianto si fossero concentrati interessi particolari ed oggi abbiamo avuto l’ulteriore riscontro che si tratta di una percezione comune, diffusa anche tra gli operatori del settore”.
“Se volessimo fare polemica potremmo dire che abbiamo avuto conferma che chi ha sostenuto l’erroneità delle procedure della precedente amministrazione aveva torto e dovrebbe scusarsi per aver usato l’impianto di Sant’Elia come elemento di scontro nella recente campagna elettorale; però oggi non è il tempo delle polemiche ma della riflessione comune finalizzata a trovare la soluzione per consentire ai brindisini di poter nuotare nuovamente nella loro piscina- aggiunge il Partito Democratico- Abbiamo grande fiducia negli inquirenti e siamo certi che sapranno verificare se ed in che modo le azioni criminali che si perpetrano da tempo ai danni dell’impianto rappresentano un segnale finalizzato a dissuadere gli imprenditori sani ad investire nella riapertura della piscina comunale.Da parte nostra, confermiamo di voler sostenere con forza ogni iniziativa che l’amministrazione comunale riterrà utile per allontanare dalla gestione della cosa pubblica quanti pensano di fare affari sulla testa della cittadinanza brindisina. Per questo auspichiamo che si apra un pubblico dibattito, a partire dall’urgente discussione nelle commissioni consiliari. In tutte le sedi, il Partito Democratico manifesterà le proprie proposte che poggiano su un caposaldo imprescindibile: il reiterato disinteresse e le azioni delinquenziali ai danni dell’impianto, probabilmente effetto e causa, non possono rappresentare un pretesto per svendere la piscina o per affievolire i limiti dei requisiti di idoneità finanziaria e tecnico-professionale necessari per poter partecipare alle procedure di gestione o alienazione inerenti la struttura. Per tale motivo rinnoviamo la proposta di coinvolgere, attraverso protocolli e convenzioni, la Regione Puglia ed i gruppi sportivi delle Forze Armate o delle Forze dell’Ordine al fine di agevolare la riapertura, costituendo nel contempo un importante presidio di legalità nel quartiere Sant’Elia”.
BrindisiOggi
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