Picchetto d’onore e tricolore per l’ultimo saluto al capitano Ruello

BRINDISI- Si sono celebrati questo pomeriggio i funerali di Gianbruno Ruello, lo sfortunato  capitano dei carabinieri vittima di un incidente al poligono di tiro, sabato scorso ad Oria.

Una folla di parenti, amici e colleghi ha accolto la salma alle 16.30 presso la chiesa dei Salesiani a Brindisi.

DSC_0049Picchetto d’onore al passaggio del feretro avvolto nel tricolore. Un silenzio surreale ha accompagnato il capitano Ruello, 48 anni,  nel suo ultimo viaggio.

In chiesa in prima fila la sua famiglia , devastata dal dolore, la moglie e suoi due figli, attorno cui si è stretta l’intera comunità a partire dall’intero comando provinciale dei carabinieri. C’erano tutti, tutti coloro che lo hanno conosciuto amato e stimato.

Gianbruno Ruello è stato colpito da un proiettile alla nuca sabato scorso, durante una gara di tiro dinamico presso il Dynamic Shooting Club di Oria.

Il capitano è stato subito soccorso e portato presso l’ospedale Perrino di Brindisi. Qui è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni erano disperate. Ruello è deceduto il giorno dopo.

Sull’incidente la Procura di Brindisi ha aperto un’inchiesta, tre dovrebbero essere gli iscritti nel registro degli indagati per omicidio colposo.

Sulla vicenda c’è il massimo riserbo sebbene la dinamica per il pm, Maurizio Saso, è chiara. Secondo una prima ricostruzione il proiettile che ha colpito il capitano è stato esploso in uno stand vicino, in linea verticale, a quello nel quale Ruello stava operando come giudice di gara. Il proiettile ha colpito il bersaglio ma invece di fermarsi ha proseguito nella sua traiettoria la stessa in linea d’aria rispetto a quella del capitano che è stato colpito alla nuca.

La tragedia  del capitano Ruello ha sconvolto l’intera comunità ed il comando dei carabinieri presso il quale prestava servizio. Persona stimata, ligia al dovere, un padre di famiglia, una perdita assurda da accettare, quanto assurda la causa che lo ha strappato alla vita.

Foto Gianni Di Campi

BrindisiOggi

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