BRINDISI- Tornano a protestare i lavoratori Termomeccanica. Sabato 28 maggio, intorno alle 17, saranno nuovamente a Piazza Santa Teresa a Brindisi, al loro fianco i Cobas.
Gli ex lavoratori della Piattaforma Polifunzionale del Consorzio ASI di Brindisi attendono ancora l’incontro tra i sindacati, la Regione e l’Asi.
“In un susseguirsi di rinvii e impedimenti, dato il particolare periodo in corso, si attende al più presto una convocazione da parte dell’ Assessorato al Lavoro della Regione Puglia ad un tavolo congiunto che affronti e, si auspica risolva, la vertenza degli ex lavoratori della Piattaforma Polifunzionale del Consorzio ASI di Brindisi, meglio nota come vertenza ex Termomeccanica- dicono i Cobas- La strada intrapresa è stata quella del dialogo serrato con gli uffici preposti dell’ ente regionale, nello specifico con il Dr De Santis e con la Dr.ssa Fiore che, esaminata la situazione attuale dei lavoratori, dovrà dare l’ avvio all’ iter istituzionale. I 18 ex dipendenti diretti della Piattaforma vivono il dramma ormai cronico di un posto di lavoro perduto per varie vicissitudini, con un azienda (Termomeccanica spa) che li ha licenziati e messi in mobilità per poi congedarsi definitivamente dal territorio”.
“Nell’ incertezza più totale che alberga nelle vite di questi padri di famiglia, svuotati da anni di mortificazioni e rinunce ma non per questo rassegnati ad alzare bandiera bianca, vi potrebbe finalmente essere una base da cui ripartire, si spera, per raggiungere l’ obiettivo; il Consorzio ASI infatti, nell’ intento di non sperperare un bene pubblico e di ridare vita alle strutture della Piattaforma, sta conducendo un’ indagine di mercato alla ricerca di un nuovo gestore, dopo la dipartita del precedente- sottolineano ancora i sindacati- Progetti credibili ma soprattutto realizzabili, che tengano conto di aspetti legati alla tutela ambientale del territorio; e all’ interno di tali progetti è inclusa una clausola sociale per cui il futuro gestore della Piattaforma si impegnerà ad attingere dalla platea degli ex dipendenti per gestire le varie attività”.
“Inoltre è importante che tutti i candidati a futuro sindaco di Brindisi prendano visione e bene del problema, in modo che chi siederà a Palazzo di Città sia interprete assieme ad altri di un comune senso di responsabilità- concludono- che dia origine ad un percorso condiviso al cui interno finalmente vi sia sviluppo, occupazione, benessere. Perché si tolga alla città di Brindisi il triste appellativo di “terra delle occasioni perdute”, consci come siamo del fatto che in queste condizioni non si vive, si sopravvive”.
BrindisiOggi
“Terra delle occasioni perdute” è proprio azzeccato. Una vicenda assurda quanto incomprensibile, un impianto dello Stato lasciato a far marcire e come al solito chi ci rimette sono sempre gli operai.