BRINDISI- Piattaforma polifunzionale, gli operai licenziati chiedono un rilancio del progetto. A poche settimane dalla consegna dell’impianto per lo smaltimento dei rifiuti industriali da Termomeccanica al Consorzio ASI di Brindisi. Gli operai tornano sul piede di guerra.
Il contratto con Termomeccanica è stato risolto a seguito delle difficoltà e delle lungaggini incontrate per il rilascio delle A.I.A. per la costruzione e gestione delle diverse linee funzionali costituenti l’impianto. L’Asi lo scorso 23 dicembre ha annunciato di voler trovare un nuovo gestore ma soprattutto reimpiegare i 30 operai ex Veolia, ultimo gestore dell’impianto, e riprendere l’attività.
Oggi gli operai scrivono: “L’ azienda disposta ad investire oltre 50 milioni di euro per ristrutturare la Piattaforma Polifunzionale (Termomeccanica Ecologia spa), spiazzata dallo sconcertante spreco di tempo dell’ iter autorizzativo senza risultato, ha tirato i remi in barca, risolto i rapporti di lavoro con i venti dipendenti e concluso il contratto che la legava al Consorzio ASI (con richiesta di danni), titolare dell’ impianto.
Un’ eccezionale opportunità di sviluppo e occupazione gettata alle ortiche. Fu allora che capimmo di aver perso un treno importante, vitale per la nostra situazione così precaria da diversi anni ormai, e fu allora che capimmo senza se e senza ma di essere stati “traditi”. Traditi da un sistema balordo, in cui a vincere è sempre il “non decidere”, ignorando le richieste di un territorio e di tanti lavoratori che, come noi, reclamano diritti e lavoro”.
Così da due anni i lavoratori combattono: “Vogliamo dei progetti che si portino a compimento. Basta indecisioni, occorre risolutezza, intraprendenza. Le proposte per la nostra ricollocazione nel settore dei rifiuti, come disposto dal Consiglio Comunale (Dicembre 2013 e Giugno 2014), che si tratti dei progetti sul compostaggio (sui quali la Regione ancora latita) o legati agli impianti della Piattaforma (progetto fanghi, depuratore, ecc.) DEVONO trovare attuazione, anche perché assolutamente necessari- dicono gli operai- Ma questo è possibile solo attraverso posizioni chiare degli enti chiamati a decidere. Nel caso dei progetti della Piattaforma, in particolare, chiediamo un approccio diverso da parte della Provincia, avendo essa quote considerevoli nel Consorzio ASI; finora, infatti, è parso quasi che la Provincia voglia chiudere un suo stesso bene! Preferiremmo non avere la conferma che a nessuno importi di chi è senza lavoro, magari di chi il lavoro l’ ha perso per ragioni assurde, pur in presenza di un azienda disposta ad investire. La volontà di risolvere il nostro dramma esiste (Consorzio ASI, Consiglio Comunale di Br), ma affinchè qualcosa riesca, occorre sinergia, cooperazione e determinazione tra le parti”.
BrindisiOggi
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