BRINDISI- “Il piano di riordino ospedaliero penalizza la provincia di Brindisi e Taranto, ancora una volta relegate ad essere la Cenerentola della Puglia”lo dice il segretario generale per Brindisi e Taranto, Antonio Castellucci, che oggi ha incontrato l’intero coordinamento in un confronto aperto sulle problematiche sanitarie più urgenti.
Il dato più allarmante del piano di riordino ospedaliero varato dalla Regione Puglia è il sostanzioso taglio dei posti letto.
Complessivamente la ASL BR, prima del piano di riordino, aveva una dotazione di posti letto inferiore agli standard regionali, ora questo nuovo piano (deliberazione di G.R. n. 265 del 2016) prevede per la provincia di Brindisi un’ulteriore contrazione.
Le due provincie più penalizzate sono Taranto dove lo standard posti letto/abitanti è 2,8 ogni 1000 abitanti e Brindisi che addirittura perde ben 3 Presidi Ospedalieri, con uno standard posti letto/abitanti di 2,7 con 1081 posti letto complessivi (di cui 90 privati).
Gli standard regionali sono 3,4 posti letto per 1000 abitanti e quelli nazionali di 3,7 posti letto per 1000 abitanti.
Oggi “curarsi” diventa così sempre più difficile, sia in termini di costi quanto di servizi.
A complicare la situazione la chiusura-riconversione degli ospedali del nostro territorio, quali il Melli di San Pietro Vernotico, il San Camillo di Mesagne, e l’ Umberto I di Fasano.
“Tutto questo- dicono i sindacati- senza aver mai avuto un confronto con il territorio”.
Vi proponiamo un’ intervista ad Antonio Castellucci, segretario generale Cisl per Brindisi e Taranto.
BrindisiOggi
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