BRINDISI – «Apprendiamo con grandissima sorpresa e rammarico la contrarietà di una parte degli ambientalisti al percorso di costruzione partecipata dei Piani di Azione per l’Energia Sostenibile dei singoli Comuni aderenti all’Area Vasta Brindisina e quindi della stessa Area Vasta e la lettura data all’avvio di tale percorso come rinuncia da parte del Comune di Brindisi ai propri doveri-diritti». Così Francesco Cannalire, consigliere comunale delegato all’Area Vasta, eletto nelle file dell’Api, commenta la presa di posizione, risalente a qualche giorno fa, della Legambiente che si è dimostrata palesemente contraria al percorso intrapreso dall’ente, così come è stato presentato, per l’abbattimento del 20% delle emissioni di anidride carbonica nei 19 comuni consorziati entro il 2020.
Secondo gli ambientalisti, infatti, la strada per il conseguimento dell’obiettivo dovrebbe essere percorsa dai singoli centri urbani per via delle diverse esigenze e conformazioni del tessuto socio-economico-industriale che ogni paese e città facente parte dell’Area Vasta presenta. «Sono i Comuni – ribatte Cannalire – i veri protagonisti dell’azione di elaborazione del Paes, e il Comune di Brindisi, ancor più degli altri, in quanto coordinatore di tutte le attività di costruzione dei Paes singoli e di quello territoriale. Ruolo forte e di protagonista, quindi, e nessuna abdicazione a favore di altri soggetti, anzi piena consapevolezza e assunzione di responsabilità del compito di governo di un processo complesso e delicato».
Legambiente, infatti, ha puntato il dito sulla presunta rinuncia di Brindisi al suo ruolo di protagonista in un processo importante che vedrebbe il Comune del capoluogo come primissimo interessato al progetto vista la concentrazione di industrie e siti produttori di anidride carbonica insistenti sul sul territorio. «Come si può contestare l’idea di definire obiettivi comuni di sviluppo sostenibile di un territorio? Perché limitare ai confini comunali l’attuazione di azioni o di iniziative che, inevitabilmente producono impatti nelle aree limitrofe? Perché contestare la valenza strategica del Paes territoriale la cui massa critica può consentire di intercettare fondi nazionali e comunitari destinati a progetti significativi? Perché rinunciare alla creazione di una comunità sostenibile di scala territoriale, essenziale per incidere in maniera significativa sul cambiamento comportamentale delle comunità?».
Sono questi i quesiti che Cannalire gira a Legambiente per comunicare la bontà del percorso intrapreso come veicolo non solo utile al raggiungimento dell’obiettivo preposto ma anche come strumento per uno sviluppo sostenibile di tutto il territorio interessato. «Ci meraviglia – chiosa il consigliere delegato – che l’avvio di un percorso sia stato letto come presentazione del Piano. Chi ha esperienza nella elaborazione di Paes sa bene che sono le stesse linee guida del Patto dei sindaci a tracciare il percorso da seguire per arrivare alla stesura del documento finale: tappe da rispettare, contenuti da sviluppare, settori da considerare. Il settore industriale è stato interamente considerato nell’inventario predisposto, al netto degli impianti che ricadono nel sistema dei grandi impianti».
Dopo quest’ultima precisazione, Cannalire conclude con un invito a Legambiente e a tutti gli interessati alla fattiva stesura dei progetti, ognuno con le proprie specificità e idee. «Il Comune di Brindisi e tutti i Comuni dell’Area Vasta Brindisina intendono elaborare i propri Paes in collaborazione con tutti gli attori del territorio realmente interessati alla costruzione di una visione strategica energetica e climatica locale. Su richiesta, sono stati attivati tavoli e incontri be to be. In un clima di leale e fattiva collaborazione, auspichiamo che anche Legambiente voglia dare il proprio contributo».
BrindisiOggi
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