BRINDISI- Petrolchimico, situazione critica, gli RSU della Filtcem CGIL chiedono a Versalis e al sindaco di stemperare i toni e sedersi allo stesso tavolo per un confronto. Quello che segue è il comunicato degli RSU Versalis e Brindisi Servizi Generali che lanciano l’allarme sulla difficile situazione creatasi all’interno dello stabilimento brindisino a seguito dell’ordinanza sindacale di sospensione degli impianti.
“La situazione del petrolchimico è diventata critica, i lavoratori sono molto preoccupati per il testa a testa che vede contrapposti il primo cittadino, Riccardo Rossi, e Eni-Versalis. Il 20 maggio scorso è arrivata l’ordinanza sindacale, con la quale si intimava l’immediata sospensione di esercizio dell’impianto di cracking della società Versalis. Tutt’oggi a distanza di più di una settimana, l’impianto in questione è ancora fermo, e alla luce degli ultimi accadimenti, con botta e risposta tra sindaco ed azienda, tra note stampa, istanze e video diffusi sui social, la risoluzione, con relativo riavvio dell’impianto, appare lontana.
Proviamo a fare il punto della situazione, ponendo l’accento su quelli che sono i dati incontrovertibili. L’ordinanza del sindaco, secondo quanto da egli stesso dichiarato, nasce a fronte di diverse segnalazioni, in più rioni della città, del diffondersi di cattivi odori, che avrebbero causato anche malori. Per tutto conto la risposta di Versalis è stata quella di dichiararsi estranea all’accaduto, formalizzando tale posizione con un ricorso in autotutela. Anche i sindacati di categoria sono prontamente intervenuti, chiedendo un incontro al prefetto. Incontro conoscitivo che si è svolto il lunedì successivo, alla presenza di Versalis, Enipower, Basell (anche queste aziende coinvolte indirettamente dall’ordinanza del sindaco) e i sindacati di categoria, e che ha visto il prefetto prendere l’impegno di convocare ancora le parti in presenza anche del sindaco.
Nel pomeriggio, “il colpo di scena”, inizia a girare un report preliminare di Arpa, sulla valutazione della qualità dell’aria a Brindisi dal 16 al 20 maggio. C’è da dire infatti che il 20 maggio Arpa, dalle prime ore del pomeriggio, era presente nello stabilimento Versalis per fare dei controlli, controlli che per quanto ci è dato sapere sono di routine.
Proprio questo report preliminare ha fatto precipitare la situazione, semmai ce ne fosse stato bisogno. Report che non è validato sul sito di Arpa, e che per quanto ne sappiamo non è neanche ufficiale. Il sindaco ne da una sua interpretazione, avvalorando la sua tesi dell’esistenza di fenomeni odorigeni in corrispondenza di picchi di benzene e toluene registrati da una centralina mobile, posizionata in prossimità del perimetro dello stabilimento, e il giorno successivo emette una nuova ordinanza con la quale decreta il proseguimento della sospensione dell’esercizio, rispondendo di fatto al ricorso di Versalis. Da parte sua Versalis trova nelle more del report la conferma della sua estraneità ai fatti contestati, facendo un’approfondita analisi di quelli che sono i valori di concentrazione di benzene rilevata, confrontandoli con la direzione del vento, e la posizione geografica dell’impianto e della città, che di fatto fa cadere il nesso di causalità tra l’impianto e i fenomeni odorigeni, soffermandosi poi anche sul metodo riportato dalla normativa per la determinazione dei valori limiti, che si devono intendere su media annuale, e quindi inevitabilmente i picchi, per la legge, concorrono ad un mero calcolo e non sono di per se pregiudizievoli.
Continuando con la cronistoria, è arrivata la convocazione, per Versalis e per il sindaco, in Regione, per giovedì 28 maggio, ma come sappiamo Versalis ha fatto sapere che si sarebbe presentata solo dopo che il sindaco avesse ritirato l’ordinanza, e auspicando anche la presenza dei rappresentanti dei lavoratori. Noi del coordinamento avevamo riposto tanta fiducia in quell’incontro, avevamo intravisto uno spiraglio, una scorciatoia, la possibilità di poter finalmente rimettere in marcia l’impianto, che al momento rimane il nostro unico obbiettivo. Non conosciamo i motivi della decisione di Versalis di disertare il tavolo, (siamo comunque fiduciosi nella volontà dell’azienda di risolvere il contenzioso).
Nella stessa giornata di giovedi, in serata, una testata giornalistica on line ha dato per certo l’avvio di Versalis della procedura di ricorso al Tar, salvo poi leggere, il giorno dopo, una smentita in tal senso sempre dai mezzi di informazione locale. Ieri abbiamo appreso che, il tanto agognato per noi, tavolo dal prefetto con tutti i soggetti in causa, si terrà lunedì prossimo. Al confronto dovrebbero partecipare anche le organizzazioni sindacali, il governatore della regione puglia,parlamentari e consiglieri regionali del territorio e anche il sottosegretario dello sviluppo economico. Altro dato, per niente trascurabile, è stata la notizia che fino a oggi, nonostante lo stato di fermata, così come decretato dall’ordinanza sindacale, in cui versa l’impianto di cracking, le centraline dell’arpa hanno continuato a segnare, a più riprese, valori più alti rispetto allo standard di benzene. Dove la nostra logica ci porta a pensare che valori alti di benzene con gli impianti fermi, indicano che la fonte che altera queste concentrazioni è da ricercare all’esterno del perimetro di Versalis, leggiamo oggi, con sconcerto e apprensione, sulle testate locali, che il sindaco dichiara che occorre verificare con Arpa se tali valori sono comunque da attribuire sempre a Versalis, in seno alle eventuali attività di manutenzione ancora in corso.
Per quanto ci sforziamo di essere obiettivi, cercando di leggere i fatti anche con distacco, non possiamo fare a meno di constatare che l’ordinanza sindacale ha rotto in maniera definitiva quelli che erano gli standard di un dialogo costruttivo, degli impegni condivisi, in tema di ambiente, sicurezza e lavoro. L’ordinanza è stata un fulmine a ciel sereno, una presa di posizione sconsiderata, che sta portando a risvolti (magari non sufficientemente soppesati) drammatici, con la possibilità che si possa aprire la cassintegrazione per tutti i lavoratori del petrolchimico. Qui non si sta parlando di barattare il lavoro con la salute, non sarebbe serio da parte nostra, si sta semplicemente dicendo che c’è un contenzioso, che non si risolve nè con i comunicati, nè con le comparsate sui social, urge sedersi ad un tavolo tecnico, e in attesa di una risoluzione alla controversia gli impianti devono marciare. Non possiamo fare a meno neanche di cogliere l’incoerenza di questa amministrazione comunale, che oggi chiede a Versalis di potersi confrontare ai tavoli, ma da quello che ci risulta, due anni fa, in tempi non sospetti, era stata proprio Versalis, attraverso i suoi massimi esponenti, a chiedere di instaurare un tavolo di confronto tecnico permanente.
In questi giorni abbiamo letto comunicati e dichiarazioni, provenienti dalle diverse correnti politiche e sindacali (alcuni anche della nostra stessa sigla), per nostra natura abbiamo sempre creduto, e continuiamo a farlo, nella pluralità delle idee, pur non condividendone necessariamente i contenuti, anche quando a scivere è il segretario di un’altra categoria importante del nostro sindacato. Detto questo, siamo fermamente convinti che si debba, tutti insieme, stemperare i toni e tornare a favorire il dialogo.
Auspichiamo che, sia il Sindaco che Versalis possano sedere ad un tavolo tecnico di confronto. Confidiamo nella convocazione di lunedì prossimo, appuntamento importantissimo per poter finalmente uscire da questa situazione sconcertante. Riteniamo il ricorso al TAR una scelta che sicuramente porrà fine alla contrapposizione, ma, con l’inevitabile allungamento temporale della risoluzione, metterà in seria in difficoltà i lavoratori”.
BrindisiOggi
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