Petrolchimico in vendita, i lavoratori in protesta, Consales: “Non ci piegheremo ai ricatti dell’azienda”

BRINDISI- I lavoratori del petrolchimico di Brindisi in stato di agitazione si ritrovano sotto palazzo Nevegna. Eni rinuncia alla chimica in terra di Brindisi, mette in vendita le quote, a rischio  centinaia di posti di lavoro.

lavoratori versalis nervegna consales brindisi 7“Il Governo tace- scrivono i lavoratori- invece di assumersi per intero le sue responsabilità , ed è ora che si sappia se questo governo è in grado di assecondare attivamente un nuovo corso di politica industriale in Italia o se riterrà che vicende come queste sono interessanti solo sul lato della cassa”.

Il problema infatti dell’impianto brindisino in realtà è comune anche ad altri impianti dove Eni ha deciso di ridurre il lavoro ed investire su altro. Eni concentrerà le sue attività sulla ricerca, produzione ed estrazione di petrolio e gas. Lo ha annunciato nell’ultima assemblea  nazionale a Roma lo scorso 6 dicembre.lavoratori versalis nervegna consales brindisi 8

Da allora i lavoratori sono in stato di agitazione, oggi a Palazzo Nervegna hanno incontrato il sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, che dopo averli ascoltati li ha rassicurati sul suo impegno e quello della amministrazione.

“Non ci piegheremo ai ricatti di nessuno- ha detto- anzi io penso che dovremmo fare fronte comune con tutti quei territori interessati dal ridimensionamento di Eni. Solo così potremmo avere maggiore forza per difendere i nostri diritti”.

La difficile situazione dei lavoratori del petrolchimico va a sommarsi alla vertenza di Dema ed a quella della Santa Teresa. Per queste famiglie e per l’intero territorio si va profilando un Natale davvero buio.

Lucia Pezzuto

2 Commenti

  1. “Non ci piegheremo ai ricatti dell’azienda” Chi si cela dietro quel “noi” ? Il consiglio comunale? La giunta? Il PD? Tutti al loro interno, l’un contro l’altro armati! E per fortuna che ogni tanto vien fuori qualcosa di cui occuparsi e verso cui rivolgere le proprie trombe per celare i malanni quotidiani di questa classe politica da …acqua di papere! Dietro quel noi deve celarsi, anzi, deve avanzare con decisione la “cittadinanza”. Perché è ora che rumorosamente metta in piazza il proprio malumore.

  2. Rileggo le stesse ed identiche dichiarazioni già strombazzate quando, ad esempio, le Officine Aeronavali lasciarono Brindisi. Tanto per citarne qualcuna. E nessuno poi fece più nulla.Gli amministratori locali , dopo un po’ di voce grossa, si genuflessero al potere romano. Ed il capo verrà chinato, piegato, con rispettoso timore ed ossequiosa riverenza anche dagli attuali successori.I sindacati faranno un po’ di cortina fumogena, qualche vassallo “..eleverà la sua vibrata protesta..” , tal’altri esprimeranno “..il proprio sdegno..”, chi dovrà avere una piccola contropartita l’avrà e tutto finirà come deve finire, soprattutto a Brindisi: a tarallucci e vino. Il resto, solo chiacchiere da campagna elettorale permanente…..

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