Petrolchimico di Brindisi, per Eni-Versalis punto di riferimento, i sindacati chiedono investimenti

BRINDISI-  Il Petrolchimico di Brindisi, resta per Eni-Versalis un punto di riferimento nel panorama della chimica di base e a margine della fermata decennale che si sta completando in queste settimane, verranno perfezionati alcuni studi che prevedono l’aumento della capacità produttiva complessiva.  Questo è quanto emerso un incontro che si è tenuto nei giorni scorsi  presso il Petrolchimico di Brindisi, tra il management nazionale e locale di Versalis e le organizzazioni sindacali di categoria di Brindisi Filctem, Femca, Uiltec, Ugl Chimici e Cisal Chimici, accompagnate dalle rispettive RSU. Con una nota congiunta i sindacati parlano di un cauto ottimismo in tutto il gruppo. La parte sindacale ha ribadito con forza che, dopo gli sforzi compiuti da parte di tutti, ci si attende una inversione di tendenza in senso generale. “E’ stato sottolineato- si legge nella nota- dando atto al management Versalis, del grosso lavoro svolto e dei risultati ottenuti passando da una società quale la Polimeri Europa priva di obiettivi strategici e in forte perdita a Versalis, società con un assetto preciso che si sposa  con le esigenze dei clienti in tutto il mondo e un processo d’internazionalizzazione che non rinuncia alle menti e alle braccia italiane. I nuovi orizzonti sono quelli della Green economy con l’implementazione nelle specialties fattore che diverrà decisivo per il rilancio della chimica e non solo quella Verde, visto il consolidamento della chimica di base elemento importantissimo per l’Italia.”

I sindacati hanno inoltre sottolineato l’esigenza di avviare una riflessione sugli organici nello stabilimento brindisino per accertare eventuali carenze e dare così occasione nel nostro territorio di sviluppo occupazionale, fermo restando l’assoluta necessità di ulteriori investimenti per ottimizzare il futuro del Petrolchimico.

Infine è stato richiesto un approfondimento su alcuni temi di carattere sociale con particolare attenzione all’istituto del CRAL Aziendale, tra l’altro di nuova ricomposizione, per favorire eventuali interventi aziendali.

Da parte sua Versalis ha evidenziato come le scelte effettuate negli anni scorsi, insieme ad una ripresa dei mercati, abbiano determinato un rilancio non solo produttivo ma anche un inversione di tendenza sui bilanci negativi degli ultimi quattro anni.

“Aleggia un cauto ottimismo- affermano le organizzazioni sindacali- sostenuto da una crescita sostanziale del primo trimestre 2015 che favorirà un’attenzione particolare necessaria a strutturare una continuità al progetto industriale. Eni dal suo  canto, nonostante le perdite di 1,2 miliardi del triennio 2012-2014, ha continuato a dare fiducia iniettando nella società 1,5 miliardi di euro per la ristrutturazione della Versalis. In questi anni, si sono affrontate scelte dolorose come le razionalizzazioni,  le chiusure e alcune vendite di quei siti che avevano delle pesanti perdite strutturali come Priolo, Sarroch, Gela e Porto Marghera. Su quest’ultimo sito è stato ribadito che la marcia è dettata solo da questo accordo ponte in essere con Shell ma per le quantità di prodotto etilene richieste  nel circuito europeo purtroppo non si intravede futuro, fermo restando che se ci saranno altre opportunità verranno prese in considerazione. Nel frattempo resta inalterato il processo della conversione alla Chimica Verde che procederà senza che ci siano dei problemi occupazionali.”

 BrindisiOggi

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