Petrolchimico, confronto tra sindacati e aziende, ora un tavolo per il rilancio delle attività

BRINDISI- Petrolchimico, confronto tra sindacati e aziende, ora un tavolo per il rilancio delle attività. Ieri, si è svolto un Attivo Sindacale della FILCTEM CGIL, con la partecipazione della Segreteria Territoriale e i componenti di RSU e RLS delle aziende del Petrolchimico di Brindisi. La FILCTEM CGIL, ha salutato con favore i risultati dei tavoli su Eni Versalis, quello prontamente convocato dal Prefetto di Brindisi, che ha permesso la revoca dell’ordinanza sindacale di blocco del Cracking e della Regione Puglia, con la partecipazione dell’Assessore Regionale alle Attività Produttive e del Presidente della Task force sulle crisi aziendali. In Regione Puglia si è delineato un percorso tecnico dove ARPA ha assunto gli impegni a completare il preliminare di indagine dei dati ambientali registrati e sull’individuazione della fonte emissiva di “benzene e toluene” ed elaborare un progetto complessivo per potenziamento dell’attuale rete di monitoraggio della qualità dell’aria della zona industriale e dell’intera Provincia.

Un percorso con “tavolo di confronto politico”, che a giudizio della FILCTEM CGIL, bisogna convocare immediatamente con Aziende, Istituzioni Locali e Parti Sociali, prima della presentazione dell’imminente piano industriale da parte Eni.

Nei tavoli si possono valutare gli investimenti già autorizzati e in esecuzione, per dotare gli impianti esistenti e aggiornare le tecnologie di processo finalizzati al raggiungimento di specifici obiettivi, con l’esigenza generale di attuare politiche di rafforzamento, sviluppo delle imprese e della sostenibilità ambientale della chimica e dell’energia italiana.

Eni Versalis con la realizzazione della torcia a terra Ground Flare, la demolizione degli impianti P4 e la bonifica dei suoli e gli investimenti previsti nella richiesta di revisione AIA. Enipower con l’eliminazione dell’amianto e demolizione degli impianti GT4, GT5, GT11 e B6, Bonifica e demolizione delle linee che in passato hanno contenuto olio combustibile, bonifica dei suoli, Efficientamento dell’intera rete elettrica del petrolchimico, sostituzione dei bruciatori della centrale elettrica, previsione di realizzazione di una nuova caldaia B7 per incrementare l’affidabilità dello stabilimento. Eni Syndial, oggi Eni Rewind, impegnata negli interventi di bonifica dei siti operativi, in quelli dismessi e la gestione dell’impianto di Trattamento e riutilizzo delle Acque di Falda del sito, al fine di minimizzare l’impatto delle attività industriali.

“Nei tavoli si devono rivendicare le conferme degli investimenti previsti e di ulteriori per impianti innovativi, nelle tante aree libere e fortemente infrastrutturate del petrolchimico, dove in virtù del recente provvedimento dell’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, è stata decretata la possibilità di considerare quell’area industriale un’isola elettrica- dicono i sindacati- Questo determinerà probabilmente di utilizzare direttamente energia prodotta da Enipower con l’esclusione del pagamento degli oneri di sistema a TERNA generando notevoli risparmi per le aziende.

Sarebbe interessante, anche in virtù di questa novità, richiedere un nuovo impegno alle aziende oggi presenti nel presidio multi societario, a partire dal Gruppo ENI, compartecipata dello Stato, per affiancare nuovi progetti per lo sviluppo di chimica verde agli impianti tradizionali esistenti.

Con i progetti di ingegneria in corso per la realizzazione di due impianti, uno per la sintesi di idrogeno da rifiuti plastici, che dovrebbe sorgere a Porto Marghera, l’altro per la produzione di metanolo a Livorno, sempre da rifiuti, si aggiunge ora lo studio per un terzo impianto, all’interno della raffineria ENI di Taranto, destinato alla conversione in “gas circolare” (syngas) di scarti plastici misti (plasmix) e combustibile solido secondario (CSS), frazioni difficili da recuperare con i processi di riciclo meccanico”.

Con il Progetto Italia, ENI, prevede la realizzazione di impianti di generazione da fonte rinnovabile nelle aree industriali disponibili all’uso, senza consumo di ulteriore suolo, così come illustrato nell’audizione in Commissione Attività Produttive ‐ Camera dei Deputati – sulle “Prospettive di attuazione e di adeguamento al Piano Nazionale Energia e Clima per il 2030”.

 

Nel recente passato, in Regione Puglia, vi è stata un’audizione con l’Amministratore Delegato di Eni Syndial, sul progetto pilota per il recupero e la trasformazione della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (FORSU) in bio olio.

“Questi alcuni esempi di richieste da condividere al Tavolo Istituzionale, investimenti e occupazione nel petrolchimico di Brindisi, con impianti innovativi, di economia circolare che porterebbe risvolti positivi a livello ambientale e determinare la riduzione delle discariche e dei costi per i cittadini- aggiungono-

Investimenti essenziali per raggiungere gli obiettivi della transizione verso un modello economico sostenibile così come previsto dal Piano Energia e Clima e dal Green Deal europeo”.

Basell costituita da 2 impianti, per la produzione del polipropilene, e già dal 2008 dispone di un Sistema di tecnologia “Torcia a Terra” che rappresenta attualmente la migliore scienza tecnologica disponibile nel settore e garantisce una combustione completa e senza produzione di fumo dei gas inviati alla torcia.

 

Chemgas azienda che opera nel settore della produzione di gas tecnici industriali destinati all’interno del polo chimico di Brindisi, ha ottenuto il via libera preliminare delle Regione Puglia per la realizzazione di un importante progetto di ampliamento e potenziamento dell’attuale stabilimento produttivo di Brindisi

 

“Un piano imprenditoriale articolato per migliorare in maniera complessiva il ciclo produttivo,     interventi di digitalizzazione, interconnessione e automazione 4.0, abbattendo al contempo le sue emissioni inquinanti e riducendo significativamente i consumi energetici. Il valore complessivo dell’investimento è di circa 15 milioni e 800 mila euro, con un intervento della Regione Puglia di circa 4 milioni con risorse del POR FESR 2014-2020- concludono- Sarebbe interessante esplorare la possibilità di un Accordo di Programma complessivo dell’intero Petrolchimico, di tutte le società co-insediate, ciò rappresenterebbe, un valido strumento per la salvaguardia del sito in un’ottica di riqualificazione, sviluppo innovativo degli impianti e di garanzia e accrescimento dei livelli occupazionali. La FILCTEM CGIL auspica un confronto d’insieme con Regione Puglia, Governo Nazionale, e i vertici delle multinazionali presenti, non solo nel petrolchimico, ma in tutta la zona industriale, per definire piani di sviluppo che vadano ad integrare e ammodernare gli attuali importanti poli industriali insistenti sul nostro territorio e definire un Patto Territoriale per il Lavoro”.

BrindisiOggi

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