Petizione on line rivolta al pm per riaprire il castello

ORIA- Una raccolta firme digitale per riaprire nuovamente e definitivamente i portoni del castello di Oria. Questo lo strumento ideato da Angelo Lippolis, imprenditore originario della cittadina federiciana, per scuotere l’opinione pubblica, almeno quella pratica del web, dopo la decisione del gup del tribunale di Brindisi, Maurizio Saso, che ha affidato al circolo Legambiente “Piaroa”, in alcuni giorni stabiliti, una serie di visite guidata del monumento. Il testo che accompagna la richiesta di adesione all’appello è rivolto ad Antonio Costantini, sostituto procuratore di Brindisi. «Dottor Costantini – scrive Lippolis – il castello di Oria va reso fruibile ai visitatori non solo perché bisogna fare sistema, come spesso si dice quando non si sa esattamente cosa dire, non solo perché è una risorsa per l’economia della città di Oria e della sua Provincia, non solo perché è un’attrazione essenziale per i flussi turistici della Regione al pari di Castel Del Monte, della Cattedrale di Trani o di Santa Croce a Lecce. Il Castello di Oria va reso fruibile perché la cultura non può essere ostaggio di nessuno, perché la cultura è di tutti, perché la cultura è patrimonio dell’umanità. Nessuno può dispensare la cultura secondo il proprio piacimento. Nessuno la può limitare. La cultura va messa a disposizione di tutti e le persone illuminate hanno il compito di agevolarne la diffusione». Lippolis se la prende con la proprietà del monumento, in mano ai privati della Borgo Ducale srl dal 2007, rea di voler piegare il bene a esigenze commerciali non compatibili col suo ruolo storico e monumentale che lo hanno portato alla chiusura. «La fruizione del castello di Oria – prosegue l’appello di Lippolis – non può essere soggetta all’ottenimento di un’autorizzazione specifica che si può conferire solo in casi eccezionali. Il castello di Oria andrebbe reso fruibile sempre perché RyanAir arriva a Brindisi e a Bari tutti i giorni, perché la sua chiusura penalizza un intero territorio, perché il castello è chiuso da 10 anni e ci sono molti bambini che stanno per diventare adulti senza vedere realizzato il proprio sogno di visitare le antiche sale federiciane. Anche ammazzare un sogno è un reato».

Maurizio Distante

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