CAROVIGNO- Pesca di frodo nella riserva di Torre Guaceto, fermati due pescatori. Nel corso della notte scorsa, gli uomini della Guardia di Finanza di Brindisi hanno fermato due pescatori professionisti non del posto mentre operavano di frodo all’interno dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto.
Un risultato importante frutto di un’intesa attività di controllo sulla Riserva operata dal personale del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e di prevenzione e repressione dei reati portata avanti dalle forze dell’Ordine attive sul territorio.
Nel dettaglio, le risultanze dell’attenta attività di monitoraggio della Riserva condotta dall’ente gestore, da qualche tempo a questa parte, lasciavano presagire che, di notte, a riparo da sguardi indiscreti, alcuni pescatori di frodo si stessero introducendo nell’area protetta e stessero depredando la vita marina, in sfregio agli sforzi di tutela compiuti quotidianamente dall’ente.
A questo punto, il personale del Consorzio ha iniziato a svolgere appostamenti ed a raccogliere elementi utili sui possibili autori dell’odioso reato.
Nella tarda serata di mercoledì, ieri, gli operatori presenti in Riserva hanno avvistato l’ingresso di un’imbarcazione già tristemente nota. Immediata la richiesta di intervento inoltrata al comando della Guardia di Finanza di Brindisi.
Altrettanto tempestiva, come di consuetudine, è stata la risposta della sezione navale brindisina, la quale, unocorde con il Reparto Operativo Aeronavale di Bari, Roan, ha subito messo in mare la motovedetta di servizio. Nell’arco di pochi minuti gli uomini della Guardia di Finanza hanno raggiunto Torre Guaceto e dato il via all’operazione necessaria per l’individuazione dei potenziali pescatori di frodo.
E i risultati non hanno tardato ad arrivare. Gli agenti hanno rintracciato l’imbarcazione entrata abusivamente nell’area protetta e fermato due uomini.
Si tratta di due pescatori professionisti non del posto.
Questi avevano raggiunto la Riserva in auto con tanto di carrello utile per il trasporto della barca lunga 6 metri. Lasciato il mezzo al primo porticciolo utile, erano arrivati a Torre Guaceto via mare. Qui avevano disteso una rete del tipo palamito lunga circa 6 chilometri e carica di diverse centinaia da Punta Penna Grossa sino agli isolotti di Apani, a pochi metri di distanza dalla zona A, la Riserva a tutela integrale, e si erano preparati a fare incetta di pesce.
Quando gli uomini dell’unità navale li hanno beccati in flagrante, i due soggetti stavano ritirando le reti in barca e con queste decine di chili di pesce.
I due soggetti sono stati denunciati a piede libero per pesca di frodo, il pesce, la barca e gli attrezzi da pesca sono stati sottoposti a sequestro.
“Non ci sono parole che possano esprimere a pieno il sentimento di gratitudine che ci lega al colonnello Domenico di Biase, comandante del Roan di Bari ed al colonnello Nicola Bia, comandante provinciale della Guardia di Finanza del capoluogo e a tutti i loro agenti – ha commentato il presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Corrado Tarantino -, noi facciamo quotidianamente appello a tutte le nostre forze per monitorare la Riserva e, quindi, scongiurare la realizzazione di atti che la ledano, ma se non fosse per gli uomini delle forze dell’Ordine poco potremmo. È solo attraverso una stretta collaborazione con le Istituzioni preposte che è possibile difendere e tutelare Torre Guaceto. E questa brillante operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza ne è la palese dimostrazione. Proseguiremo su questa strada con tenacia e sempre maggiore convinzione”.
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