Perseguita la vicina di casa lasciandole sull’auto biancheria e foto porno, condannato contadino 70enne

LATIANO- Per oltre un anno ha perseguitato la giovane vicina di casa lasciando sulla sua auto foto pornografiche e biancheria intima, condannato per molestie un contadino di 70 anni. Una storia assurda che arriva da Latiano, un contadino di 70 anni per oltre un anno ha molestato la sua vicina di casa, una donna separata con un bimbo piccolo, lasciando sulla sua automobile particolari regalie, reggiseno, mutandine, pupazzetti e persino foto pornografiche, sino a quando non è stato scoperto. I fatti risalgono al 2012 quando una giovane donna, all’epoca quarantenne, comincia a trovare sul parabrezza della sua autovettura una serie di oggetti imbarazzanti, biancheria intima, preservativi, pupazzetti e in un caso persino un barattolo di pomodori pelati con una scritta minacciosa : “Ti riduco così”. All’inizio la donna, appena separata, pensa che si tratti dell’ex marito, ma quando gli episodi si fanno più frequenti decide di istallare una telecamera amatoriale puntata proprio sulla sua auto. L’occhio elettronico così riprende la scena incriminata e la donna scopre che non solo non si tratta dell’ex marito ma bensì di un uomo, anziano, che le risulta sconosciuto. La vittima così si rivolge al Commissariato di Mesagne, sporge denuncia e consegna il filmato. Gli investigatori si mettono a lavoro e dopo qualche settimana , attraverso un’attività di controllo e comparazione, scoprono che il molestatore della donna è il suo vicino di casa, un uomo di 70 anni, A. D.A..  L’uomo abitava a 30 metri dalla vittima, un padre di famiglia con figli e nipoti, che ogni mattina prima di andare in campagna con il trattore passava davanti a casa della donna per lasciarle un regalo.

“E’ stato un incubo- racconta l’avvocato della donna, Angelo Montesardi- questa donna non riusciva a condurre più una vita normale, essendo sola con un bambino, ogni giorno al rientro da lavoro si faceva accompagnare a casa dal fratello. Ogni mattina doveva uscire prima da casa per liberare la sua auto da quelle porcherie che il molestatore le lasciava sull’auto in modo che il figlioletto non le vedesse. Per non parlare della paura nella quale viveva”.

La vittima quando scopre che il suo molestatore era il vicino di casa quasi cade dalle nuvole perché in realtà con quell’uomo lei non aveva mai avuto a che fare, non lo conosceva e ne tanto meno si erano scambiati parola.

Ora dopo cinque anni l’incubo è finito, il tribunale di Brindisi, giudice Barbara Nestore,  ha condannato A. D.A.per molestie con una pena dell’ammenda di 500 euro oltre al risarcimento danni in favore della parte offesa da liquidarsi in separata sede.

“Questa storia dimostra che il coraggio di denunciare paga- ha detto l’avvocato Montesardi- in un momento storico come quello che stiamo vivendo è importante bloccare queste situazioni affinchè poi non sfocino in tragedie. E’ giusto far capire cosa significa per una vittima vivere nella paura e vedere stravolta la propria vita”.

Lucia Pezzuto

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