Perrino, neonata portata in reparto dalle scale: l’ascensore è ancora ko

BRINDISI – È successo ancora. Ancora un episodio legato alle precarie condizioni di funzionamento degli ascensori dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi che poteva avere delle serie conseguenze. Fortunatamente, stavolta, tutto è andato liscio ma il fatto rimane in tutta la sua gravità. Anche perché l’ignara protagonista della vicenda è una neonata. Stamattina, una donna ha partorito una bimba nella sala operatoria dell’ospedale brindisino, al quinto piano della struttura, grazie a un parto cesareo.ospedale-perrino (1)

Immediatamente la piccola è stata riposta in un’incubatrice, come normalmente accade, prima del trasferimento al nono piano, reparto di ostetricia. Arrivati all’ascensore col carrellino su cui poggiava lo strumento in cui giaceva la bimba, gli infermieri, non sorprendendosi affatto, hanno scoperto che l’ascensore era fuori servizio. La decisione, a quel punto, è stata una sola: tirare fuori la neonata dall’incubatrice, imbacuccarla per bene e salire al nono piano a piedi, con la bambina in braccio.

Tutto è filato liscio anche perché le condizioni di salute della piccola erano buone ma, se il caso non fosse stato così benevolo, le conseguenze di questo ennesimo disservizio sarebbero potute essere ben altre. L’emergenza, insomma, continua. Appena ieri un cardiopatico è rimasto chiuso per oltre 20 minuti in ascensore e di oggi è la notizia di un’ordinanza partita dalla dirigenza dell’Asl che restringe l’uso dell’ascensore D2, l’unico funzionante tra quelli che portano direttamente in sala operatoria, ai soli pronto soccorso, rianimazione e trasporto vitto. I farmaci e le lenzuola pulite, ad esempio, devono trovare una via alternativa.condizioni perrino6

Dai vertici dell’azienda fanno sapere che sono stati stanziati dei fondi per la manutenzione straordinaria degli impianti ma non si sa con precisione quanto e quando queste risorse saranno disponibili. Intanto, a vigilare sul funzionamento degli ascensori, ci sono dei dipendenti della Manutencoop che non hanno la qualifica e il patentino di ascensoristi: i lavoratori, per contratto, possono solo, in caso di blocco, raggiungere la cabina a piedi, passando per le scale e portare al piano l’elevatore. I due operai di Napoli che fino a ieri a mezzogiorno si occupavano di sbloccare il sistema sono andati via perché il loro contratto è scaduto. Una volta aver incassato la vittoria dell’appalto, la Manutencoop avrebbe, forse, dovuto preoccuparsi di formare il proprio personale a simili eventualità, anche perché non ci sono i dipendenti della Kone, ditta che ha preso il  subappaltato della gestione degli impianti dalla Manutencoop, a vigilare sul corretto funzionamento delle cabine.

Un altro fronte caldo, intanto, si sta aprendo in tutto l’ospedale e, ancor di più, in uno dei nuclei nevralgici della struttura, il pronto soccorso: la mancanza di barelle sta mettendo in seria difficoltà il personale sanitario che non sa dove e come accogliere i tanti pazienti che arrivano con le patologie più disparate. Le poche lettighe disponibili sono vecchie, malandate e fatiscenti. Oggi, intorno alle 15.30, in un momento di relativa calma, più pazienti sono stati fatti scendere dalle barelle per fare posto a gente con problemi più seri. «Capita che – racconta un infermiere – arrivino le ambulanze e non possano ripartire perché le barelle che hanno in dotazione servono ai pazienti. Quando se ne libera una delle nostre, li trasferiamo e possono andare».

Maurizio Distante

3 Commenti

  1. è UNA VERGOGNA..SENTIRE QUESTE COSE UN OSPEDALE NON FUNZIONANO GLI ASCENSORI….NON CI SONO BARELLE RISCHIANO LA VITA LA POVERA GENTE…MI VERGOGNO DI ESSERE …ITALIANA….è IL GOVERNATORE ..VENDOLA…NON LE SENTE QUESTE COSE..CHE SCHIFOOOOOO….

  2. Vergognatevi, un ospedale del genere e ascensori che non funzionano, possibile che nessuno abbia provveduto alla riparazione e manutenzione?? A parer mio gli ascensori andrebbero cambiati completamente visto la precarieta in cui si trovano,.

  3. ma cos’altro deve succedere per fare prendere dei seri provvedimenti? e’ assurda questa assenza dei vertici asl!
    I rappresentanti della così detta società civile? su questa vicenda completamente latitanti.
    VERGOGNA!

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