INTERVENTO- Sono trascorsi oltre due anni dal 19 febbraio 2012, quando Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò della San Marco, entrambi pugliesi, furono fermati e trattenuti in India, accusati dell’uccisione di due pescatori. Tre mesi li hanno trascorsi in una cella dello stato di Kerala, ventiquattro agli arresti domiciliari nell’ambasciata italiana. Sono stati giorni, mesi e anni di paura e ansia per loro e per i loro familiari: una storia drammatica, che sembra non aver mai fine.
Cinque milioni di dollari sono stati finora pagati per le costose parcelle degli avvocati indiani e britannici, che affiancano quelli italiani nell’azione di difesa legale. Sarebbero stati ben spesi, se i nostri marò fossero oggi liberi di tornare a casa, alle loro famiglie. L’unico successo è stato invece di farli trasferire dallo stato di Kerala a Delhi. Eppure l’Italia intrattiene con l’India importanti rapporti economici, ha normali relazioni diplomatiche, ospita nelle città del centro-nord numerose comunità di indiani. Negli ultimi venti anni l’interscambio commerciale tra i due paesi è cresciuto di ben 12 volte, passando da 708 milioni di euro a 8,5 miliardi. Importanti interessi economici indiani sono anche presenti a Brindisi e nel Salento. Basti pensare alla Jindal, subentrata nell’ottobre 2012 alla ExxonMobil, e alla Arcelor Mittal, un altro colosso indiano dell’acciaio, che si dice abbia intenzione di subentrare alla famiglia Riva nella proprietà del siderurgico di Taranto.
Brindisi è la città che ospita il Battaglione San Marco. Poteva dar vita ad importanti iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica nazionale e internazionale per la liberazione dei due marò. Sarebbe stato possibile, ad esempio, issare sulle imbarcazioni italiane partecipanti all’ultima regata internazionale Brindisi – Corfù bandiere di protesta ? perché non collocare un grande manifesto nel nostro aeroporto, dove nel periodo estivo transitano migliaia di viaggiatori stranieri? perché, infine, non organizzare sul tema della immediata liberazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone un pubblico dibattito, invitando a parteciparvi qualificati rappresentanti del governo?
I nostri soldati rappresentano con onore e competenza l’Italia in tutti i maggiori punti di crisi nel mondo, a sostegno della pace e a favore delle alle popolazioni civili colpite dalla guerra, meriterebbero una presa di posizione più forte, meno episodica e formale. Chissà che non ci sia sufficiente spazio nel cartellone della prossima “Estate Brindisina”..
Giuseppe Antonelli
sono Franco DE LEONARDIS, un ex sott.LE della SAN MARCO e so con quanto amore , abnegazione e dedizione, chi ne ha fatto e fa pARTE, SI DEDICA AL QUOTIDIANO,IRTO DI DIFFICOLTà. IL RISPETTO DELLE COSE, DELLE PERSONE E DELLE ISTITUZIONI FANNO PARTE INTEGRALE DEL NOSTRO DNA. CORAGGIO AMICI NE VERRETE FUORI A TESTA ALTA E … CULU ALLA BALENA