BRINDISI- Incidente probatorio sulla Norman Atlantic così da cristallizzare lo stato dei luoghi. Questa la richiesta avanzata dal difensore di ufficio di quattro dei sei indagati per il naufragio della Norman Atlantic. L’avvocato Francesco Racanelli, ha chiesto al Tribunale di Bari un incidente probatorio sul relitto. L’istanza è stata depositata questa mattina presso la cancelleria centrale dell’ufficio gip. Entro due giorni la Procura dovrà esprimere parere, poi il giudice valutarà la richiesta. Nel procedimento sono indagati per naufragio colposo, omicidio plurimo colposo e lesioni, l’armatore della Norma Atlantic Carlo Visentini, il comandante Argilio Giacomazzi, due ufficiali dell’equipaggio, il legale rappresentante e un dipendente della società greca Anek che ha noleggiato il traghetto.
Il legale chiede una ricognizione urgente dello stato dei luoghi mediante ispezione sul relitto per verificare l’esistenza e il funzionamento degli impianti antincendio. Chiede una perizia per accertare le cause dell’incendio, lo stato delle attrezzature e il carico della nave, per capire se la motonave avevai requisiti per poter navigare in sicurezza, se questa poteva rientrare nel porto più vicino in Albania o in Grecia e per quale motivo si preferì attendere in mare l’arrivo dei soccorsi da Brindisi. Si cerca di ricostruire i tempi e le modalità con cui furono impartiti gli ordini per le procedure antincendio e i mezzi di soccorso.
Intanto a Brindisi è stata rinviata l’operazione di spegnimento dell’incendio del traghetto così come previsto ieri da Capitaneria di porto e Comando dei vigili del fuoco, che prevede la realizzazione di un foro sulla parete sinistra della nave dove con un cannone sarà sparata acqua nebulizzata ad alta pressione. «È stato stilato – spiega il comandante della Capitaneria, Mario Valente – il piano operativo e di pronto intervento che è necessario per assegnare i compiti. La direzione tecnica delle operazioni di spegnimento è stata data al comandante dei vigili del fuoco. Il comandante del porto deve mettere a disposizione i mezzi e le risorse in grado di far sì che tutto avvenga in sicurezza».
Il porto nella fase più delicata delle operazioni, sarà chiuso. “Abbiamo stabilito qual è il fattore di rischio – aggiunge Valente e stiamo adottando tutti gli accorgimenti per fronteggiarlo”. Il rischio riguarderebbe i ponti 1, 2, 3 dove c’è saturazione di fumo. La miscela che potrebbe deflagrare è troppo ricca di prodotti esplodenti e non è in grado di deflagrare. “Stiamo studiando come evitare questo fenomeno- conclude il comandante- Il cantiere sarà probabilmente predisposto domani mattina”.
BrindisiOggi
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