Per errore Poste italiane le toglie 200 euro dallo stipendio, disavventura della dipendente che denunciò un tentativo di rapina

ERCHIE- Prima le bloccano lo stipendio per due mesi perché c’è è in corso un procedimento giudiziario per la cessione del quinto, poi risolve il suo debito e nonostante l’inscrizione al ruolo della risoluzione Poste italiane le toglie per errore duecento euro dallo stipendio. E’ accaduto ad una dipendente delle Poste della filiale di Oria, prima lavoratrice presso quella di San Pancrazio Salentino. La storia di questa donna era già finita sulla cronaca perché grazie alla sua denuncia aveva sventato una rapina. Siamo nell’ottobre 2012, quando furono arrestate due persone. La dipendente si era trovata in una storia di usura. Aveva conosciuto dei presunti usurai grazie alla sua amicizia con una vittima. Aveva incontrate queste persone che in cambio dei soldi che il suo amico avrebbe dovuto restituire loro le avevano parlato di voler fare una rapina al suo ufficio postale, volevano che lei facesse da “palo”. La vittima denunciò i suoi estorsori ai carabinieri, lo stesso fece la donna che raccontò dell’intento della rapina.  Due uomini furono arrestati, e la rapina non si consumò. Ci sono anche delle intercettazioni.

Nonostante questo la donna ha aspettato diverso tempo prima di essere trasferita dalla filiale di San Pancrazio Salentino dove si erano verificati i fatti, e dove risiedevano i presunti estorsori, alla filiale di Oria. Intanto la stessa aveva contratto un debito per il quale era prevista la cessione del quinto, in attesa della sentenza Poste italiane le ha bloccato in via preventiva due mesi dello stipendio, la legge lo prevede, ma è a discrezione del datore di lavoro. L’1 dicembre scorso la donna ha risolto il suo debito, con tanto di rinuncia del pignoramento da parte del creditore.

Lo stipendio è stato sbloccato solo il 12 dicembre, ma sulla busta pagata sono state detratte comunque 200 euro, una parte della cessione del debito. E nonostante l’errore la società ha fatto sapere alla dipendente che la somma trattenuta verrà restituita solo dopo l’epifania. Insomma un difetto di comunicazione, che ovviamente è pesato sullo stipendio della donna che si vista soldi in meno sulla busta paga di dicembre.

Sul fatto è intervenuta l’Associazione antiracket e mafia della provincia di Brindisi che ha scritto al ministero dell’Interno e alla sede centrale di Poste italiane per portare alla loro attenzione la storia di questa dipendente.

BrindisiOggi

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*