BRINDISI- Accorpamento delle Province. Ferrarese attacca i parlamentari, e il Pdl passa alla legittima difesa. “Non è vero che abbiamo accettato supinamente la cancellazione o l’accorpamento della Provincia di Brindisi- spiega in conferenza stampa l’onorevole Luigi Vitali- la legge non è definitiva, combatteremo sino alla fine nelle sedi opportune”. Il partito azzurro rigetta al mittente ogni accusa, e punta il dito sia contro il presidente della Provincia Ferrarese che contro il sindaco di Brindisi Consales per non aver portato a termine il mandato che li era stato affidato dal consiglio provinciale e dal consiglio comunale affinchè mettessero in atto ogni azione, anche legale, per tutelare questa Provincia. D’Attis si scaglia contro Consales e parla di “omissioni” di atti di ufficio, nei confronti di una delibera approvata dal suo consiglio all’unanimità. Lo stesso fa il capogruppo del Pdl alla Provincia Nicola Ciracì contro Ferrarese. Come se la lotta portata avanti sino a questo momento fosse stata solo di facciata, e quindi non credibile davanti al Governo. Non solo, accusano i due capi delle istituzioni locali di aver assunto posizioni personali senza alcun confronto politico, avendo portato in Regione la proposta dell’accorpamento con Taranto, quando almeno sei Comuni del brindisino andranno con Lecce. Il Pdl ribadisce la volontà di realizzare una maxi Provincia della Terra d’Otranto, che veda insieme Lecce, Brindisi e Taranto, con capoluogo Lecce. “Ferrarese e Consales scelgono Taranto- afferma Ciracì- solo perché hanno trattative personali in corso”. Per il senatore azzurro Michele Saccomanno la battaglia non è ancora persa, ma bisogna scendere in campo seriamente per affrontare la guerra. Sollecita il presidente della Provincia a presentare ricorso contro la soppressione della Provincia. “Noi abbiamo solo approvato il riordino- continua Vitali- i numeri sui criteri stabiliti per la soppressione, numero di abitanti e estensione territoriale, sono stati inseriti successivamente dal Governo. E su questo noi ci opporremo. Ma abbiamo bisogno di armi credibili, compresa la presentazione del ricorso”. Intanto il partito azzurro annuncia di voler portare avanti un confronto con i cittadini attraverso referendum informali, e premendo affinchè ciascun consiglio comunale approvi una delibera per esprimere le proprie volontà, scegliendo Lecce o Taranto. Una cosa è certa, Lecce ha tutti i requisiti per restare Provincia, non ha bisogno dell’adesione di nessuno, diverso è per Taranto che non ha l’estensione sufficiente. Se la maggior parte dei Comuni di Brindisi dovessero aderire alla provincia barocca, allora Taranto sarà costretta a fare lo stesso. Non solo, ma pare che anche Avetrana abbia intenzione di seguire le orme dei Comuni del sud brindisino. Alla Regione spetta l’ultima parola, il 3 ottobre deve presentare l’accordo sul nuovo assetto istituzionale della Puglia. Intanto Ferrarese ha convocato per domani alle 11.30 i presidenti di Provincia e i sindaci dei capoluoghi di Brindisi, Lecce e Taranto, per comprendere le intenzioni dei suoi colleghi. Florido e Stefano sono stati chiari niente Provincia con due capoluoghi, per Gabellone non cambia nulla, Lecce è già capoluogo con o senza maxi Provincia.
Lucia Portolano
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