Pd: faccia a faccia tra 3 candidati, Valentino: “una politica locale che sa di muffa”

Brindisi: Il partito democratico chiamato a rinnovare i propri vertici, nazionali e locali. Questa sera alle 18 presso la sala Mario Marino Guadalupi di Palazzo di città si terrà un dibattito alla presenza dei tre candidati alla segreteria provinciale del Pd, Maurzio Bruno, Anna Maria Scalera e Giuseppe Tagliente. E’ partita la corsa al tesseramento, critiche interne e riflessione aperte tra i democratici. A tal proposito riceviamo e pubblichiamo un intervento del consigliere comunale del Pd  di Brindisi Salvatore Valentino dell’area renziana. 

“Entro il 5 novembre si svolgeranno in tutta Italia i congressi cittadini e provinciali del PD in vista del congresso nazionale che avrà luogo l’8 dicembre sotto il beneaugurante sguardo dell’Immacolata. Se la caparbietà di Matteo Renzi ha ottenuto con le cosiddette “primarie aperte” che nella scelta del segretario nazionale fosse coinvolta tutta la vasta platea di elettori e simpatizzanti del PD, a livello locale la situazione risente ancora di un modo di fare politica che sa di muffa. Si assiste infatti in queste ore ad una corsa al tesseramento che anziché essere espressione della vitalità e della capacità di attrazione del partito, rappresenta piuttosto un aspetto degenerativo della politica che coinvolge in pieno anche il PD, falsando la battaglia congressuale e spostandone la sostanza sui numeri anziché sulle idee. Temiamo infatti che molti tra coloro che si recheranno alle urne per rinnovare i vertici cittadini e provinciali non abbiano mai partecipato attivamente alla vita del partito ed ignorino addirittura i nomi del segretario cittadino e provinciale uscenti. A nostro giudizio stiamo assistendo in queste ore, a tutte le latitudini dello stivale, all’ennesimo trasformistico tentativo di un ”apparato” di lunghissimo corso di riproporsi alla guida del più grande partito nazionale per continuare a gestire una fetta consolidata del potere. L’esigenza di modernizzare realmente il PD nasce da queste premesse e da alcune considerazioni oggettive. L’elettore tipo del partito democratico non è più quello che legge l’Unità e frequenta le sezioni di partito con le foto di Gramsci e Berlinguer alle pareti. E’ piuttosto un elettore che si informa in tempo reale sui giornali on-line e che  confronta e propone le sue idee sui social-network. Un partito davvero moderno deve iniziare a coinvolgere attivamente il suo elettorato utilizzando in scala sempre maggiore mezzi quali internet. E’ necessario che l’elettore ed il simpatizzante possano interagire col partito locale non solo subendone le scelte ma venendo sempre più spesso coinvolti nei meccanismi decisionali con appositi blog e sondaggi on-line e con la possibilità, se lo si desidera, di potersi anche iscrivere da casa. Saranno costoro a rappresentare il reale asse portante del moderno PD e non le falangi di oscuri tesserati dell’ultim’ora perchè è preferibile un partito di 100.000 veri attivisti piuttosto che portare alle urne un milione di fantasmi acefali. L’intuizione migliore di Grillo e del suo “Movimento Cinque Stelle” è stata proprio quella di usare strategie di comunicazione adeguate ai tempi. Nel nostro caso si tratta di utilizzare queste moderne tecnologie in chiave democratica senza scadere nella sterile manipolazione e coercizione delle coscienze come purtroppo sta accadendo tra i “pentastellati” ed il loro padre-padrone. Il nostro partito nato dalla “fusione fredda” tra eredi dell’ex-PCI e della sinistra dell’ex-Democrazia Cristiana ha dato alla politica locale e nazionale molta meno energia propulsiva di quanto ci si sarebbe potuto attendere. E’ giunto il tempo di voltare pagina,  di cambiare linguaggio e meccanismi decisionali con scelte coraggiose a cominciare dagli uomini che verranno chiamati a dirigerlo nei prossimi anni.”

 

BrindisiOggi

2 Commenti

  1. sono perfettamente d’accordo con il dott. Valentino perché ha centrato pienamente le problematiche che si frappongono oggi tra coloro che sono iscritti ai partiti e quanti invece votano perchè all’interno degli stessi ci sono uomini che hanno dimostrato le loro capacità e che, soprattutto, hanno saputo essere buoni ed accorti amministratori.

  2. Riconosco che l’intervento del Dott.Valentino ponga dei problemi reali in ordine alle truppe “cammellate” che in concomitanza con i congressi si moltiplicano ;anche se non comprendo quale connessione abbiano la fondatezza delle considerazioni espresso dal Dott.Valentino con il suo appoggio a Matteo Renzi, che non rappresenta l’anima del PD ma solo il figlio illegittimo di questo ventennio, dove l’apparire è più importante dell’essere grazie alla capacità di utilizzare al meglio la medialità comunicativa.
    Per questo non ho rinnovato la tessera del PD e non parteciperò al congresso provinciale, mi riservo di partecipare alle primarie per appoggiare un candidato che rappresenti l’anima del PD, con le sue storie diverse ma di sinistra .

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*