Parte la legislatura Rossi: primo consiglio comunale opposizione spaccata sulla vice presidenza

BRINDISI – (da IL7 Magazine) Da un anno e mezzo che non si svolgeva un consiglio comunale a Brindisi. Il primo di questa amministrazione a guida Riccardo Rossi si tiene il 10 agosto, esattamente due mesi dopo le elezioni. Fatta la giunta, e insediato il consiglio ci sono tutti gli organismi per partire con la nuova legislatura. Trentadue i consiglieri che siederanno in assise, diminuiti dopo la riforma. Una sola maggioranza e  un’opposizione divisa in tre gruppi ai quali si aggiunge il Pri di Antonino come battitore libero. Elette nove donne, il consiglio più al femminile della storia di Brindisi. Dalla verifica della commissione elettorale non sono emerse grosse novità sui risultati già annunciati, salvo nella Lega, con l’ingresso in consiglio di Ercole Saponaro, sindacalista Ugl, che per un solo voto ha soffiato il posto al commercialista Gianluca Alparone, che sino a pochi giorni fa era considerato tra i consiglieri eletti. Alparone su Facebook ha scritto: “Una vita di sport mi ha insegnato a assaporare le vittorie con classe e saper reagire alle sconfitte con eleganza. Si tratta di un dono solo in parte congenito, quanto piuttosto costruito gioia dopo gioia, delusione dopo delusione su un campo da tennis, dono acquisito che non tutti purtroppo hanno nel proprio repertorio; chi perché ne è nato totalmente privo chi perché in vita ha sviluppato altro abilita’ discutibili che poi ne hanno finito col contraddistinguerne la pochezza, ovunque si misuri, si presenti o si confronti”.

Differenza di un solo voto anche nel Pd tra Teodosio Prete (ex assessore alle Attività produttive di Consales) e Rubina Ruggiero (ex candidata al parlamento alle ultime politiche), quest’ultima è rimasta fuori. Entreranno invece in consiglio per surroga dopo le dimissioni di Mauro Masiello e Cristiano D’Errico nominati assessori,  rispettivamente Marco Vadacca primo dei non eletti di Brindisi Bene Comune e Giuseppe Massaro di Liberi e uguali.

Il consiglio è composto da nove consiglieri del Pd (primo partito di maggioranza), con  Alessio Carbonella, Antonio Elefante, Gianpaolo D’Onofrio,  Salvatore Valentino, Lorenzo Guadalupi, Valentina Fanigliulo, Maurizio Pesari, Rossella Gentile, Teodosio Prete; sei consiglieri di Brindisi Bene Comune Giuseppe Cellie, Marco Vadacca, Belinda Silvestro, Anna Maria Calabrese, Anna Lucia Portolano, Luana Mia Pirelli; due di Ora Tocca Noi Giulio Gazzaneo e Livia Dell’Anna, e tre di Liberi uguali Alessandro Antonino, Antonio Manfreda e Giuseppe Massaro.

Tra i banchi dell’opposizione tre consiglieri del Movimento 5Stelle Gianluca Serra, Tiziana Motolese e Paolo Le Grazie, cinque consiglieri per la coalizione dell’ex candidato sindaco Roberto Cavalera con lui Umberto Ribezzi( Brindisi in Alto), Gianluca Quarta (Forza Italia), Luciano Loiacono (Idea), Carmela Lo Martire (Brindisi popolare), e tre per la coalizione che sosteneva la candidatura di Massimo Ciullo, con l’avvocato in consiglio Ercole Saponaro (Lega) e Massimiliano Oggiano (Fratelli d’Italia).

Primo banco di prova per gli equilibri politici l’elezione del presidente e del vice presidente del consiglio. La votazione è uno dei punti all’ordine del giorno del 10 agosto. Alla maggioranza toccherebbe la presidenza, la vice invece all’opposizione. Il centrosinistra punta su Giuseppe Cellie di Brindisi Bene Comune, braccio destro di Riccardo Rossi. Sulla sua elezione non ci sono grossi dubbi, anche se resta il dente avvelenato di Antonio Elefante del Pd che non ha ancora perdonato al segretario cittadino Francesco Cannalire di non aver rivendicato quel ruolo in quota ai democratici. Rossi chiede ai suoi un voto unanime su Cellie per lanciare un segnale di forza,  ma non detto che ci siamo la compattezza di tutti e 21 della maggioranza. Per l’elezione del presidente basta comunque la maggioranza semplice dei votanti. Chi arriva secondo invece fa il vice presidente ed è su questo che proprio l’opposizione mostra tutta la sua divisione. Vani i tentativi fatti da alcuni esponenti di convocare qualche riunione per trovare la quadra, le posizioni sono rimaste distanti, e il 5Stelle non hanno mai partecipato agli incontri ( così come è prassi nelle loro linea politica). I grillini voteranno per Tiziana Motolose, la prima degli eletti del movimento e consigliere anziana, sul suo nome potrebbe anche confluire Massimo Ciullo che pubblicamente su Facebook aveva annunciato la volontà di votare per una donna. Anche se oggi precisa: “Resto dell’idea che sarebbe giusto votare una donna – spiega l’ex assessore di Mennitti – ma se qualcuno della mia coalizione intende presentare la propria candidatura ovviamente farò una scelta politica”. Ciullo si riferisce alla possibilità che si candidi Massimiliano Oggiano.  Su Motolese punta Gabriele Antonino del Pri che con una dichiarazione pubblica ha annunciato che voterà gli esponenti 5Stelle sia per la presidenza che per il componente dell’opposizione nella commissione elettorale. Insomma i repubblicani prendono sempre più le distanze dalla coalizione con la quale sia erano candidati.  Nel gruppo di Cavalera invece si fanno i nomi di Quarta e Loiacono. In caso di parità sarà eletto vice presidente il consigliere del partito più suffragato e in questo caso si tratta dell’esponente dei pentastellati.

Oltre ai componenti della presidenza del consiglio saranno nominati anche quelli della commissione elettorale, l’unica che resta in carica anche dopo lo scioglimento del consiglio comunale anticipato o a fine legislatura. Commissione da sempre ambita perché competente nella nomina degli scrutatori nelle varie tornate elettorali. Negli ultimi anni finita nell’occhio del ciclone per le polemiche scatenate sul metodo della scelta personale dei singoli consiglieri e non del sorteggio. Sino alle ultime elezioni solo la quota di competenza del Comune è stata sorteggiata, i consiglieri componenti hanno presentato invece le loro liste. Sollevando dubbi e accuse dagli avversari politici, che hanno ipotizzato un possibile scambio di voti in cambio della nomina. Ma la legge non lo vieta.

Lucia Portolano

(per Il7 Magazine)

 

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