BRINDISI- Degrado, incuria, sporcizia ma quel che è peggio un intero stabile che rischia di venire giù da un momento ad un altro, uno scempio sotto gli occhi di una città e dei suoi bambini che invece continuano a giocare tra i mille pericoli. E’ il doppio volto del parco Cesare Braico, il polmone verde della città di Brindisi, quello per il quale i cittadini hanno affrontato anni di dure battaglie con la regione Puglia , la Asl per poterlo riavere. Ed ora resta lì abbandonato a se stesso.
A raccontare questa storia di abbandono un reportage fotografico che dice tutto dello stato in cui versa il parco. Da un lato i bimbi che giocano, i campetti allestiti per lo Sport Village, un’iniziativa dedicata allo sport che coglie a pieno il senso di Brindisi città europea dello sport.
Dall’altro lato a pochi passi, un immobile sventrato, mai messo in sicurezza, spesso in passato rifugio di tossicodipendenti e malintenzionati, oggi lasciato alla mercè di tutti, ragazzini inclusi che incautamente si avvicinano.
Qualche settimana fa un ragazzino di 12 anni si è infilzato con un chiodo che gli ha trapassato il polpaccio, è finito al pronto soccorso. Un incidente che poteva avere conseguenze ben più gravi.
Il 6 giugno dello scorso anno il comune di Brindisi firmò un protocollo d’intesa con la Asl. Il protocollo sanciva la concessione in comodato d’uso del parco per 30 anni dalla Asl al Comune. In pratica quest’ultimo si assumeva l’onere di tutte le opere necessarie per restituire alla città il polmone verde. L’amministrazione comunale di Brindisi predispose una serie di interventi per il restiling della struttura a partire dall’abbattimento delle mura di cinta e dello stabile pericolante che si trovava all’interno. Non solo, avrebbe provveduto a rifare l’illuminazione ed il verde del parco.
Ad oggi le opere sono state portate a termine solo in parte. Un vero peccato se si pensa che per poter riavere il parco per anni il comitato “Salviamo il Cesare Braico” guidato da Giampiero Epifani ha combattuto cercando di sensibilizzare i cittadini e le istituzioni.
Oggi Parco Cesare Braico appartiene ai cittadini ed alla sua città ma a guardarlo nel suo profilo più degradato pare che non appartenga proprio a nessuno. Sentieri come percorsi di guerra dove il pericolo è sempre in agguato e quel che è peggio, questo è sotto gli occhi di tutti.
BrindisiOggi
Probabilmente non é ben chiaro l’oggetto della questione. Non si parla di repressione come presto accadrá per “educare” alla raccolta differenziata, ma di inizializzazione, controllo e mantenimento. Non si fa coi mezzi armati ma con programmazione e perseveranza.
In quelle condizioni non lo hanno certo ridotti sindaci e consiglieri! Certo che, visti i precedenti, il sindaco avrebbe potuto schierare due carri armati davanti alla palazzina, una squadra di incursori tra gli alberi e una di paracadutisti sul terrazzo e tiratori scelti sulle terrazze di fronte.
Siamo restii a pagare tasse e imposte perchè se ne pagano troppe. Però non si può pretendere che l’amministrazione comunale abbia e spenda tutti i soldi che servono! Basta pensare che non tutte le scuole, comunali e provinciali, sono in condizioni di poter aprire.
In questa cittá, purtroppo, c’é ancora troppa ignoranza, soprattutto nel campo economico sociale e politico. Non oso spingermi oltre nell’ipotizzare come e a chi si vota ma, ciascuno di noi facenti parte la “minoranza” (?), sappiamo perché e per chi votiamo con certezza.
Da cittadino (quasi onesto) posso soltanto dire a tutti i Brindisini “ve lo meritate”. Non so cosa volete di più. La prossima volta cercate nomi di persone che vogliono il bene di questo paese e non il bene delle proprie tasche.