BRINDISI- Baracche di Parco Bove, i destinatari delle ordinanze di sgombero chiedono al Procuratore aggiunto, Antonio Negro, una proroga sino a settembre, il pm: “Le abitazioni sono inagibili, non mi assumo questa responsabilità”. Un buco nell’acqua per le quattro famiglie che questa mattina attraverso il Comitato residenti Parco Bove e il loro avvocato, Carlo Zecca, hanno incontrato il magistrato del tribunale di Brindisi, Antonio Negro, titolare dell’inchiesta sugli abusivi. Le quattro famiglie chiedevano un rinvio degli sgomberi sino a settembre in modo da poter formalizzare la loro posizione attraverso una sanatoria ed accedere alla graduatoria per ottenere un alloggio popolare. “Abbiamo chiesto un rinvio a settembre- ha detto Roberto Aprile, portavoce del Comitato- quando saranno pronte le nuove abitazioni popolari alla Torretta”. Ma il procuratore, contattato da noi telefonicamente, ha chiarito: “C’è un sequestro penale, io sono tenuto ad eseguirlo. Il sequestro è dovuto all’occupazione abusiva ma a questo si aggiunge anche l’inagibilità delle abitazioni. Io non posso assumermi la responsabilità di lasciare quelle persone in quelle abitazioni. Del resto tutta il complesso di Parco Bove è inagibile ma io non sono l’amministratore e procedo per il sequestro. L’amministratore è il Comune che si assume la responsabilità delle altre abitazioni”. Il Comitato dei residenti Parco Bove non concorda con il pm sulla questione dell’agibilità perché ritiene che “l’agibilità manchi almeno a metà delle case brindisine , popolari e non , e perfino scuole”. Il Comitato, così, ha riferito che darà mandato in queste ore ad un ingegnere per confermare che non vi sono problemi di cedimento delle strutture murarie e si è detto “pronto a denunciare mezzo mondo se per tanti anni le diverse amministrazioni hanno fatto vivere tante famiglie in queste condizioni”. “Crediamo che l’amministrazione , in forte difficoltà economica , non possa intervenire come per i primi 4 sgomberi- ha detto Aprile- da qui la forte determinazione del Comitato a solidarizzare con le quattro famiglie il cui destino prefiguriamo essere solo quello della strada . Per questo motivo inviterò le quattro famiglie , tutti i residenti di Parco Bove , tutti i cittadini brindisini di buona volontà, ad opporsi a decisioni che ci sembrano profondamente sbagliate anche dal punto di vista legale. Ci opporremo con tutte le nostre forze”.
BrindisiOggi
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