Palazzina alle spalle della Fontana Tancredi, per gli ambientalisti non c’è affrancazione e querelano Errico

BRINDISI- Terreni a ridosso della Fontana Tancredi, secondo la documentazione raccolta dal legale delle associazioni ambientaliste non ci sarebbe mai stata l’affrancazione e quindi i titolari non avrebbero mai avuto la piena proprietà. Se questa tesi dovesse essere accolta dal Tar, che si esprimerà il prossimo 8 novembre, allora non ci sarà più la possibilità per Edilmic di proseguire con la costruzione della palazzina alle spalle della Fontana Tancredi.

Questa la contromossa delle associazioni ambientaliste Italia nostra, Legambiente, Touring Club Italiano- Brindisi, Club per Unesco di Brindisi, Fondazione Tonino Di Giulio nei confronti del notaio Errico che lo scorso 10 giugno aveva mostrato in una conferenza stampa una lettera della Curia nella quale si parla di  una scrittura privata, un atto curiale, del 9 giugno del 1939 sottoscritta da parte dell’amministrazione dei beni ecclesiastici (oggi l’Istituto di Sostentamento del Clero) recante la firma di Salvatore Polmone, direttore degli uffici diocesani e di Longo Salvatore e  Vito (i proprietari del terreno ). Tale scrittura era relativa alla affrancazione di un fondo rustico posseduto da Longo Vito in contrada Fontana Grande in agro di Brindisi. Il canone era di 2,44 lire, la somma versata per l’affrancazione era di 6,60.  Tale fondo  poi è stato donato da Longo Vito a Longo Teodoro e con atto Tommaso Rubino nel 1940 a Longo Giuseppe, parente di quarto grado. Gli eredi di quest’ultimo lo avevano quindi venduto a Labate. Nessun atto dal 1940 in poi reca, così, ne enfiteusi e ne canone, il notaio quindi si era attenuto ai protocolli notarili.

“Non sappiamo come il notaio Errico abbia avuto questa lettera della Curia che di certo non era indirizzata a lui- dice l’avvocato Stefano Latini che rappresenta le associazioni ambientaliste- Lui non era di certo titolato a divulgare un simile documento”.

Ma non è finita qui, le associazioni ambientaliste hanno deciso di querelare il notaio che a sua volta aveva annunciato denuncia querela perché era  stato accusato di conflitto di interessi. Il notaio infatti da un lato aveva  prodotto una consulenza sulla terreno agro Fontana Alta alle spalle della Fontana Tancredi consegnata al Comune di Brindisi dall’altro aveva  rivestito il ruolo di garante della legalità proprio per conto del Comune di Brindisi. Le associazioni ambientaliste quindi ora lo querelano per difendere la legittimità degli atti prodotti e l’infondatezza della querela per diffamazione presentata da Errico.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*