BRINDISI- (Da Il7 Magazine) Abbandonato da una decina di anni, consumato dal tempo, tra una pioggia di calcinacci e infiltrazioni d’acqua, impianti corrosi e inutilizzabili, per rimettere a nuovo l’Ostello della Gioventù sarà necessario non meno di un milione di euro. Tanto dovrà spendere il Comune di Brindisi per dare un senso alla storica struttura sita in via Nicola Brandi, nel cuore del quartiere Casale. L’Ostello della Gioventù ha certamente conosciuto tempi migliori, quelli in cui ospitava ragazzi e giovani congreghe provenienti da tutta Italia. Oggi è un pugno nell’occhio, un rudere abbandonato avvolto da intrecci di piante e alberi dove da anni nessuno mette più piede.
L’ultima volta che i tecnici comunali sono entrati nella struttura la città di Brindisi non aveva un’amministrazione e a reggere le fila a Palazzo di città c’era il commissario straordinario Cesare Castelli. I tecnici comunali raccontano che da un primo sopralluogo emersero tutte le criticità della struttura oramai inutilizzata da anni e senza alcuna manutenzione. Un peccato se si pensa che l’immobile, inaugurato nei primi anni ’60, era considerato il fiore all’occhiello tra le strutture destinate all’accoglienza. Le foto dell’epoca mostrano le camere arredate con cura, la sala comune per l’intrattenimento, il refettorio e un giardino curatissimo. Non solo, l’Ostello della Gioventù concepito come una struttura adatta all’accoglienza dei giovani, aveva anche a disposizione una piscina e un campo da tennis a disposizione. La piscina, olimpionica tra le altre cose , si trovava, e si trova ancora, nei pressi di Cala Materdomini, anche quella oggi ridotta ad un rudere, era uno degli impianti all’avanguardia gestita dalla Marina Militare. Il campo da tennis, che oggi rientra nel comprensorio del Circolo Tennis, a pochi passi dall’Ostello, anche quello era a disposizione dei giovani ospiti.
Una sorta di convenzione che dava l’opportunità di rendere più ricca l’offerta turistica. Oggi tutto questo non esiste più ad eccezione del campo da tennis, ma ci sarebbe la volontà di recuperare la struttura. Così l’ultima volta che è stato aperto il cancello dell’Ostello risale al 2016 quando fu fatto un sopralluogo dai tecnici del Comune, erano i mesi in cui la Regione Puglia aveva avviato la procedura per l’acquisizione a tutolo gratuito dell’Ostello a favore del Comune di Brindisi. La procedura dell’acquisizione si è perfezionata solo scorso ottobre con la sottoscrizione del protocollo d’intesa con la Regione Puglia. Di fatto, lo stesso Ente territoriale ha disciplinato, attraverso la L.R. n. 30 del 20 ottobre 2015, il trasferimento a titolo gratuito del compendio “Ostello della Gioventù”, di proprietà dell’Azienda di Promozione Turistica di Brindisi. L’idea progettuale sin dall’inizio è stata quella di rilanciare la struttura dal punto di vista turistico-culturale. A soli due chilometri dall’Aeroporto del Salento, nell’immaginario dei progettisti potrebbe, se recuperata, essere un punto di accoglienza “per camminatori, pellegrini e ciclisti che attraversano il territorio brindisino per dirigersi verso la Terra Santa, lungo i cammini e percorsi storico-religiosi e ciclabili pertinenti la città di Brindisi, come la Via Francigena, la via Appia-Traiana e la ciclovia Adriatica”. Lo chiamano turismo lento, quello di chi arriva per conoscere il territorio e si muove con estrema tranquillità.
Il turismo lento promuove la qualità e l’esperienza contrapponendosi al turismo di massa, veloce e di consumo che poco valorizza le tipicità di un luogo. Non solo, turismo lento è anche conoscenza e scoperta di cibi biologici a chilometro zero, propensione a destinazioni attente dal risparmio energetico e alla raccolta differenziata per perseguire valori sostenibili verso un turismo più sano e reale. Per chi viaggia in chiave slowè cresciuta la volontà di andar oltre alla brochure e conoscere l’impatto ambientale di una struttura turistica e la sensibilità ecologica dei gestori o la provenienza e del cibo prima di acquistare un determinato servizio. Potrebbe essere questa la chiave di svolta dell’Ostello, inserito in un circuito del turismo lento, potrebbe contribuire a valorizzare e promuovere il territorio. Il piano di rilancio, comunque, dovrebbe essere concordato con l’Agenzia del Demanio, che, peraltro, aveva già avviato un progetto finalizzato al recupero di edifici e immobili ricadenti nel territorio nazionale, tale da poter fornire a imprese, associazioni e cooperative di giovani. In realtà lo stesso Demanio lo scorso 4 dicembre ha pubblicato un bando, denominato, “Percorsi” per un valore di 10milioni di euro. L’iniziativa sostenuta dal MiBACT, promuoveva un programma per il recupero di ville, masserie ed edifici rurali distribuiti sui storico-religiosi italiani attraverso la rigenerazione di immobili inutilizzati inseriti in contesti paesaggistici e naturali, grazie ad investimenti capaci di trasformarli in nuovi contenitori di attività e servizi per i viaggiatori. Al bando potevano partecipare 16 immobili di proprietà dello Stato e altri 32 di proprietà di altri Enti locali . Per partecipare alla gara era necessario presentare una proposta che prevedesse un progetto sostenibile di riqualificazione e riuso del bene e l’offerta di un canone di concessione per un determinato arco tempo, massimo di 50 anni. Per aggiudicarsi la gara erano fondamentali gli elementi qualitativi contenuti nell’offerta tecnica del progetto sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Il Demanio nell’elenco dei 32 beni di proprietà di altri Enti locali aveva inserito anche l’Ostello della Gioventù. Il bando è scaduto il 22 aprile scorso. Il Comune di Brindisi non ha presentato alcun progetto e l’occasione è andata persa. Ora il Comune sta pensando con il Demanio di predisporre un nuovo bando per individuare soggetti che siano in grado di gestirlo per “un tempo risultante dal loro piano di gestione economico”. In pratica il tempo di affidamento della struttura sarà deciso dai proponenti in base al loro investimento sulla ristrutturazione del fabbricato. Questo vorrà dire che il Comune dovrebbe individuare un soggetto in grado di investire prima sulla ristrutturazione , che secondo una prima stima sfiorerebbe il milione di euro, e poi sulla destinazione d’uso. Nel frattempo su di un sito specializzato nella promozione di alberghi e B&B l’Ostello della Gioventù, denominato “B&B Hostel Carpe Diem”, appare ancora come struttura di accoglienza. Nella pagina di presentazione compaio foto e recensione che evidentemente non sono molto recenti.
La piattaforma elettronica offre la possibilità anche si simulare la prenotazione e verificare la disponibilità della struttura con tanto di check in e check out. Nella stessa pagina compare anche una tabella con le recensioni dove si parla di uno staff fantastico e si assegnano i voti per la pulizia, la ristorazione, e il servizio di accoglienza. “Questo ostello è situato a Brindisi e si trova vicino alle note attrazioni della zona. Sorge in posizione conveniente vicino all’Aeroporto di Brindisi, che si trova a 10 minuti di auto- si legge nella descrizione della struttura- B&B Hostel Carpe Diem- Ostello della Gioventù ha 32 camere confortevoli, ideali per chi viaggia con lo zaino in spalle. Situata nella zona vinicola della Puglia dei vini, B&B Hostel Carpe Diem- Ostello della Gioventu è la base ideale per coloro che sono interessati a provare le specialità tipiche della zona. La Base aerea di San Vito dei Normanni si trova a circa dieci minuti di auto dall’ostello”. Peccato che di tutto questo non resti che un vago ricordo, due foto e un lucchetto su di un cancello chiuso.
Lucia Pezzuto per Il7 Magazine
di chi è la colpa?