“Ospedale Perrino cade a pezzi, l’Asl non ci ascolta”, i sindacati scrivono al Direttore Generale

BRINDISI – “Ospedale Perrino cade a pezzi e l’Asl non ci ascolta”, i sindacati scrivono al Direttore Generale.

I rappresentanti delle segreterie provinciali Funzione Pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno scritto una lettera al Direttore Generale dell’Asl brindisina, Giuseppe Pasqualone. Motivo: rimarcare le condizioni dell’ospedale Perrino, punto nevralgico della salute dei cittadini della Provincia. All’interno del documento, sottoscritto dalle tre sigle sindacali, si preannuncia la convocazione di un’assemblea per il 24 aprile prossimo con tutto il personale dipendente iscritto a Cgil, Cisl e Uil per discutere delle condizioni di lavoro e del servizio che quotidianamente viene prestato nella struttura.

La base di partenza è il numero crescente di segnalazioni e lamentele sulle condizioni della struttura, sulle prestazioni erogate al “Perrino” e delle disfunzioni a livello organizzativo. “L’aumento dei carichi di lavoro, la scarsa valorizzazione del merito, la riduzione della motivazione, il dover lavorare quotidianamente in un assetto organizzativo poco chiaro e coerente – scrivono le sigle sindacali – sono tutti fattori che influenzano negativamente la qualità dei servizi da erogare all’utenza e acuiscono il rischio clinico, con la possibilità che l’errore sia dietro l’angolo a fare lo sgambetto a chiunque».

Due i livelli su cui si struttura la lettera di Funzione Pubblica: quello rappresentato dal personale, che lavora secondo quanto detto dai sindacati, in condizioni lontane dall’essere ottimali e quello del servizio agli utenti, che non rispetta alti standard a causa della cattiva gestione della categoria dei lavoratori. Come se non bastasse, a questo si aggiungerebbe anche la cattiva organizzazione del pronto soccorso, unitamente all’igiene dell’ospedale e ad altre problematiche non direttamente attribuibili al Direttore generale del plesso.

Secondo i sindacalisti, la “colpa” di una gestione poco soddisfacente sarebbe da attribuire al direttore sanitario della struttura, Antonio Piro.

«Al cospetto di continue disfunzioni segnalate dagli utenti e dalle stesse organizzazioni sindacali, si assiste a un atteggiamento indifferente e, al massimo, all’imputazione dei problemi al mancato interessamento e alla mancata risoluzione delle criticità da parte di tutte le direzioni generali succedutesi nel tempo».

I sindacati dichiarano di aver denunciato da tempo questa deriva, oltre al peggioramento del clima che si respira in ospedale, e che più volte si sono scontrati con il silenzio della direzione sanitaria di presidio, che a loro parere poco vorrebbe confrontarsi con i rappresentanti dei lavoratori

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