BRINDISI- Un bollettino di guerra quello che giunge dall’Ospedale Perrino di Brindisi, dove gli operatori sanitari sono ormai costretti a fronteggiare episodi di violenza che mettono a rischio la loro integrità fisica e la qualità dell’assistenza fornita ai pazienti. La CISL FP denuncia in una lettera ufficiale alla Direzione Generale e Sanitaria della ASL di Brindisi, nonché alle forze dell’ordine e alla Prefettura, gli ultimi gravi episodi di aggressioni ai danni degli infermieri, con ben quattro operatori del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) vittime di traumi cranici, lesioni al menisco, ai legamenti e contusioni oculari.
Non si tratta di casi isolati, ma di una serie di attacchi che, secondo il sindacato, vanno avanti da tempo senza che siano state adottate misure adeguate per proteggere il personale sanitario, soprattutto nei reparti ad alta criticità come lo SPDC. La CISL FP sollecita da mesi un intervento concreto, ma denuncia che le risposte dell’amministrazione sono state del tutto insufficienti.
“Ormai la misura è colma”, afferma Giuseppe Lacorte, segretario della CISL FP di Brindisi, che chiede un incontro urgente tra i vertici della ASL, le Forze dell’ordine e la Prefettura per discutere di sicurezza e prevenzione. In caso di mancato riscontro, il sindacato minaccia lo stato di agitazione del personale, con possibili proteste per tutelare la sicurezza dei lavoratori e la qualità dell’assistenza sanitaria.
La situazione, ormai insostenibile, pone un serio interrogativo sulle condizioni di lavoro degli operatori sanitari, impegnati ogni giorno a garantire la salute dei cittadini in un ambiente sempre più pericoloso.
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