Ospedale di Mesagne, addio a medicina e lungodegenza: diventerà un poliambulatorio

MESAGNE – Una riconversione confermata per il De Lellis di Mesagne, con un intervento che, dopo 18 mesi dall’affidamento delle gare, potrebbe dar vita anche ad un aumento dei posti di lavoro ospedalieri.

Un incontro per comprendere quale futuro aspetta, nel piano di riordino ospedaliero, il presidio del San Camillo de Lellis di Mesagne: una delegazione composta dal sindaco Pompeo Molfetta, l’onorevole Toni Matarrelli, il consigliere delegato alla Sanità Vito Lenoci e il consigliere regionale Mauro Vizzino ha fatto visita ieri mattina (26 febbraio) al Direttore Generale dell’Asl di Brindisi Pasqualone.

Lunedì 29 febbraio in giunta regionale verrà approvato in via definitiva il piano di riordino ospedaliero.

“In questa prospettiva, l’ospedale di Mesagne sarà riconvertito in una struttura a carattere specialistico a servizio del territorio – dichiara il Comune di Mesagne, in una nota – La direzione generale ha preannunciato l’ufficializzazione dei dettagli, dopo tutti gli adempimenti procedurali, in un documento con specifiche schede tecniche. La riconversione comporterà la soppressione dei reparti di medicina generale e lungodegenza a fronte della realizzazione di un “hospice” con 20 posti letto per le cure palliative, del potenziamento dei servizi di day-hospital e day-surgery dall’area medica e chirurgica, oltre all’aumento degli ambulatori specialistici delle varie branche (cardiologia, neurologia, ginecologia, ecc.) che saranno potenziati in dotazione organica e strumentale per ottimizzare e qualificare i percorsi diagnostici a livello territoriale”.

Per i rappresentanti istituzionali, queste linee di indirizzo sarebbero sovrapponibili a quelle più volte presentate in passato e mai realizzate perché non finanziate. Una condizione che ha portato al progressivo impoverimento delle funzioni ospedaliere tradizionali con la soppressione di posti letto ed interi reparti a cui non ha fatto seguito un potenziamento dei servizi territoriali. “Il direttore Pasqualone ci ha detto che il Ministero della Sanità avrebbe disponibilità di fondi specificatamente destinati alla “specialistica territoriale” per circa 250 milioni di euro, ma che sbloccherà questi fondi solo dopo e solo se la Regione Puglia approverà i tagli previsti dal piano di riordino della rete ospedaliera”. Con dei fondi Fesr, per cui si possono bandire le gare, si potrà procedere all’attuazione del piano di riconversione, con lavori contenuti in 18 mesi.

E per il personale? “L’ipotesi configurata è che una parte consistente del personale resti a garanzia dell’agibilità dei servizi in essere e che possa essere addirittura implementato, soprattutto per effetto di un aumento certo dei medici specialisti che opereranno in un sistema integrato con i medici di medicina generale”.

La delegazione mesagnese, che non ha espresso in questa sede alcuna valutazione di merito, riservandosi di farlo dopo gli approfondimenti necessari e l’esame di dettaglio del piano annunciato, avrebbe sollecitato il direttore generale ad un rapporto di collaborazione e confronto preventivo, per migliorare gli standard qualitativi dell’offerta sanitaria nel territorio.

BrindisiOggi

5 Commenti

  1. B sera sicuramente tra un po lo chiuderanno del tutto….visto che all epoca era un ospedale che funzionava a 300 gradi e ospitava molta gente dei paesi limitrofi. …c erano molti reparti e molti dottori in gamba ….e la gente del comune deve fare km per ricoverarsi e lasciamo perdere la male accoglienza ….insomma fare dei tagli sulla sanità non mi sembra proprio il caso dopo che ogNi singolo cittadino versa allo stato dei soldi….ma quale crisi .ma quale tagli….e una cosa umiliante….

  2. Invece di distruggere ciò che ci ha posto al primo posto nel mondo cone stato democratico attento ai problemi ed esigenze dei cittadini pensiamo ad essere più onesti basta con appalti e appaltin basta con questi mega stipendi ai dirigenti unificato i costi nord sud prezzo siringa uguale e non chiudere ospedali importanti Vergogna lo porterete sulla coscienza. Ah ma se vi dovesse venire un a…. dove andate voi politici al pronto soccorso?

    • I politici non si pongono questo quesito. Per loro è tutto più semplice.Per noi comuni mortali c’e il problema .CHIEDO E MI APPELLO AL VOSTRO BUON CUORE DI PENSARE AGLI ANZIANI,AI BISOGNOSI E AI BAMBINI CHE HANNO DIRITTO ALLA SALUTE COME TUTTI.

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