Violenza contro la commessa in ostaggio le telecamere riprendono tutto

LATIANO – Si trova in una stanza dell’ospedale Antonio Perrino di Brindisi, la commessa che ieri è stata tenuta in ostaggio da Vincenzo Leo, il malvivente 23enne brindisino che ha cercato di rapinare la gioielleria Rizzo di Latiano dove la giovane lavora. I medici le hanno dato una prognosi di 30 giorni per le percosse subite negli interminabili minuti in cui è stata preda del criminale.

La terribile sequenza della follia di Leo è racchiusa nelle immagini delle telecamere a circuito chiuso installate nella gioielleria, ora a disposizione degli inquirenti che, sicuramente, non si faranno scappare l’occasione per inchiodarlo alle sue pesanti responsabilità. Il delinquente ha trascinato la commessa nel retrobottega dell’esercizio mentre i carabinieri, armati di pistole e mitra, assediavano lo stabile nel tentativo di fare irruzione e fermare la mano del malvivente che ha rischiato il linciaggio della folla quando i militari lo hanno caricato nella pattuglia, ammanettato.

Latiano, il giorno dopo la tentata rapina divenuta sequestro di persona, è sbigottita e s’interroga sul perché e sul come questo tipo di episodi possano succedere. Il sindaco Antonio De Giorgi, in una nota, ha espresso tutta la sua stima ai carabinieri guidati dal maresciallo Massimo Ribezzo per la brillante operazione svolta.

«Sicuro di interpretare il senso di profonda soddisfazione e gratitudine diffuso nella comunità latianese – si legge nella nota – esprimo al comandante della stazione dei Carabinieri Massimo Ribezzo il mio più vivo compiacimento e quello di tutta l’amministrazione, insieme alla sincera riconoscenza dei miei concittadini, per la e tempestiva operazione che ha consentito di assicurare alla giustizia il rapinatore seriale che mercoledì ha cercato di rapinare la gioielleria Rizzo e ha preso in ostaggio una delle sue commesse». De Giorgi, poi, si rivolge alla popolazione latianese. «A tutti i concittadini coinvolti nell’evento va il mio augurio di dimenticare al più presto questa triste e spero irripetibile esperienza, con l’auspicio di una pronta guarigione per la signora presa in ostaggio che ho personalmente salutato e incoraggiato».

Anche dallo Spi-Cgil arriva una dura condanna per i fatti di mercoledì sera. «Le donne e gli uomini della Cgil non possono stare zitti di fronte all’ennesimo episodio di violenza contro la comunità e contro le donne,  che risultano essere sempre i soggetti più esposti,  anche perché,  tra le varie forme di discriminazione esistenti, quella di genere  è  la più  violenta e ignobile».

Maurizio Distante

 

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