BRINDISI – Dai piccoli semi tra le mani al piatto pronto e gustoso, da alunni a contadini, dal raccolto alla cucina, da studenti a piccoli Chef: questo il percorso che hanno compiuto i ragazzi della 3° B e 2° D della Scuola secondaria di primo grado “Salvemini” e che oggi (1 aprile) si è concluso tra i fornelli dell’Alberghiero “Pertini” di Brindisi.
Un cammino che ha prodotto tanti “frutti”, in ogni senso: il progetto dell’orto scolastico, nominato “Alimento: dalla terra a portatore di benessere”, ha visto, sin dallo scorso di novembre, questi ragazzi come protagonisti tra impegno e stupore, tra studio teorico e realtà.
Tutto è iniziato il 28 novembre scorso, con il fondamentale sostegno della dirigente Angela Citiolo, attraverso lo studio teorico della dispensa illustrata “La pianta: radice, fusto, foglie, gemme, riproduzione”, per poi passare all’attività vera e propria con il recupero, la pulizia e la preparazione del terreno alla coltivazione.
Poi gli studenti della “Salvemini” guidati dall’agronomo, hanno liberato il terreno dagli aghi di pino, hanno cosparso l’appezzamento con terriccio ammendante, e infine lo hanno concimato servendosi di sostanze organiche essiccate (stallatico).
In un altro incontro, con la partecipazione dei ragazzi della 1° B, le classi si sono incontrate nello spiazzo antistante all’orto qui i protagonisti del progetto hanno spiegato ai compagni più piccoli le nozioni di botanica apprese dall’agronomo.
In auditorium si è poi conclusa la giornata con la lettura del testo “L’uomo che piantava gli alberi di Jean Giorno. Si è passati dunque alla pratica, ovvero le tecniche di coltivazione: i filari e le aiuole seminate, il trapianto e la semina di ortaggi e legumi.
“Il progetto – dichiara la professoressa Roberta Caputo – ha previsto, la copertura delle coltivazioni con piccole serre autoprodotte utilizzando materiali domestici di riuso. E naturalmente, la raccolta dei prodotti dell’orto in occasione della “Giornata degli alberi”, partecipata dal comprensivo.
Questa mattina la fase conclusiva del progetto, quella in cui verosimilmente i ragazzi hanno davvero realizzato quale fosse il cuore di questo percorso svolto assieme ai propri docenti.
“La giornata conclusiva – afferma la professoressa Roberta Caputo – rappresenta una collaborazione fra scuole del territorio, importante per la crescita formativa dei ragazzi: le competenze in gioco sono molteplici e puntano tutte a quelle di cittadinanza attiva, vale a dire stimolano la consapevolezza di un ruolo attivo dei discenti all’interno della società, ma offrono anche un’efficace esempio di autoimprenditorialità (Lex 107, La buona scuola), nel solco della tradizione. L’orto, infatti è stato coltivato con tecniche di agricoltura biologica, e nel rispetto delle biodiversità tipiche della zona; le ricette, si ispirano al principio di una dieta sana ed equilibrata che preveda il consumo giornaliero di vegetali di stagione. L’esperienza, ha arricchito tutti della gioia di stare insieme, nel rispetto dell’equilibrio fra l’uomo e la natura”.
Questa mattina, il raccolto è stato cotto e mangiato: le classi del biennio del “Pertini” hanno preparato, assieme ai piccoli Chef per un giorno, Orecchiette e rape, finocchi gratinati con salsa Monray, fantasia ortolana e “spingitora” di finocchio, cicoria e insalata preservando le caratteristiche nutrizionali degli ortaggi raccolti nella mattinata presso scuola Salvemini.
Il progetto, curato in particolare dalla 2a D dell’Istituto, è stato diretto e sostenuto in ogni sua fase dall’agronomo Pugliese, genitore di uno dei ragazzi e titolare dell’Azienda Agricola Le Tre Stelle. Il progetto è stato ispirato a Jean Piaget, che sosteneva che un ambiente di apprendimento fertile e multisensoriale (con le forme e le superfici, i colori, gli odori, i gusti e i suoni del mondo reale) è fondamentale per il pieno sviluppo cognitivo ed emotivo del bambino. Coltivare è il gesto più antico, forse il primo che ha consentito di parlare di civiltà.
BrindisiOggi
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