OSTUNI- La sede dei Cobas di Ostuni esprime piena solidarietà a Riccardo Cristello, operaio dell’ Arcelor-Mittal, licenziato per essersi macchiato dell’incredibile “colpa” di aver condiviso un post che invitava a vedere la fiction televisiva “Svegliati amore mio”. Fiction che sottolineava, con la forza espressiva tipica della narrazione cinematografica, il disastro ambientale del territorio tarantino e, in particolare, del rione Tamburi. Licenziamento punitivo ancor più grave se si considera che, le parole lesive dell’immagine della multinazionale franco-indiana, non sono state neanche pronunciate da Riccardo, ma semplicemente riportate. Una nuova forma di mostruosità giuridica: “un reato” attribuitogli sotto forma di “colpa transitiva”. Inquinare e devastare un territorio non è reato! Invitare qualcuno a vedere una fiction costituisce colpa grave!
In un periodo ormai conclamato di post democrazia finanziocratica, invitare qualche amico a seguire una fiction nella quale viene denunciata la supremazia del profitto sulla salute e sulla vita dei cittadini costituisce un reato! Un reato che si paga con il licenziamento. Ormai è un obbligo con il suggello di un potere che si fa assoluto comando sulla vita e sulla morte: devi, dovete morire in silenzio! La monarchia dell’euro, con la complicità di tutti i governi, ha progressivamente eroso diritti, libertà e condizioni di vita. In 20 anni di dittatura eurocratica sono state cancellate le conquiste di Classe ottenute in quasi un secolo di lotte: addio al diritto alla salute, addio al diritto alla scuola, addio alla pensione, addio al welfare. Per completare l’opera del programma neoliberista, ci è stato imposto il PAREGGIO di BILANCIO in Costituzione, il FISCAL COMPACT, il JOB ACT, le peggiori privatizzazioni e la perdita della sovranità monetaria. In 20 anni di globalizzazione neoliberista le nostre vite sono sempre più povere e sempre più difficili e, il nostro ambiente, risulta sempre più inquinato, causa di malattie e di morte. Non l’uomo ma il capitalismo estremo, ormai trasformatosi in thanotopolitica lungo i sentieri distruttivi della mercificazione di ogni ambito dell’esistenza, sia umana che naturale. La fiction racconta sostanzialmente questa situazione nella quale, al dio profitto possiamo sacrificare la vita anche dei bambini. In questo contesto, dove i ricchi, i padroni, sono sempre più ricchi e sempre più padroni, anche delle nostre vite, agli operai non resta che il silenzio e la morte. Tacere, piegare la testa ed evitare di consigliare a chicchessia la visione di un film sui canali della Rai. Se lo fai sarai licenziato! Mentre il silenzio dello Stato, socio al 50% dell’azienda, mostra la sua totale indifferenza…
La sede dei COBAS di Ostuni esprime tutta la sua solidarietà a Riccardo e chiama alla mobilitazione dura per l’immediato reintegro dell’operaio nel suo posto di lavoro e cogliamo l’occasione per ribadire l’urgenza di una riconversione dell’acciaieria tarantina da industria inquinante in azienda ecologia al servizio dei cittadini e non del profitto.
BrindisiOggi
è andato qualcosa storto alla arcelor-mittal non vi è più libertà d’opinione?