Nigro: “Omicidio stradale, necessario nell’attuale società”

BRINDISI – Risale a poche ore fa l’annuncio del ministro della giustizia, Annamaria Cancellieri, sulla volontà del governo di avviare l’iter per l’istituzione di una nuova fattispecie di reato, l’omicidio stradale, e già le prime riflessioni sul tema arrivano da figure istituzionali chiamate in causa in prima persona sulla questione. Teodoro Nigro, dirigente comandante della Polizia Municipale di Brindisi, ha espresso la sua soddisfazione per l’azione che il ministro ha dichiarato di voler intraprendere nel corso di questo anno, affidando a una nota alcuni spunti. «Non posso non  intervenire visto il forte interesse anche tecnico che sta suscitando l’avvio delle procedure legislative atte all’introduzione di una nuova fattispecie di reato quale per ora provvisoriamente denominata “omicidio stradale”: intanto premetto di essere fortemente d’accordo. Ora, tutti ricorderemo come lo Stato, all’aumentare delle morti per incidenti stradali, abbia agito sia sulle modifiche alla modalità di guida che sulla stretta riguardo le condizioni psicofisiche del conducente graduando, poi, caso per caso, sanzioni principali e secondarie unitamente a quelle accessorie. Lo stile sociale di vita di una nazione con fortissimi cambiamenti in atto da almeno un decennio, ha statuito sul campo che tali normative non sono più, evidentemente, sufficienti». Nigro basa sui dati in suo possesso, raccolti negli anni di servizio, il suo parere favorevole all’introduzione della nuova tipologia di reato. «Ben venga una fattispecie di reato che consenta, tra l’altro, di esaminare l’elemento soggettivo della condotta di guida; che ne circoscriva le aggravanti speciali; che sappia ben dosare il nesso di casualità tra la medesima condotta e l’evento. Insomma un percorso legislativo virtuoso che possa, quantomeno nell’aspettativa sociale di massa, ristorare il dolore di genitori, familiari e amici che molto spesso rimangono senza lacrime per il resto della loro vita allorquando, di vita, ve ne sia stata persa una in occasione di sinistri stradali. Solo così si potrà fornire, attraverso la certezza della pena, l’unico oggettivo ristoro, del tutto impari rispetto al dolore immenso».

BrindisiOggi

 

 

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