
BRINDISI- Nell’ambito delle operazioni di controllo delle merci e dei passeggeri in arrivo presso lo scalo portuale brindisino, i funzionari dell’Ufficio delle Dogane e i militari del Gruppo Guardia di Finanza, hanno intercettato un carico di merce contraffatta proveniente dall’est Europa. Nello specifico veniva riscontrata una serie di irregolarità documentali riferite al carico trasportato su di un autoarticolato proveniente dalla Grecia. Pertanto i finanzieri e i funzionari doganali hanno dato seguito ad una approfondita ispezione del mezzo, disponendone l’integrale svuotamento. All’esito delle operazioni di controllo, è stata rinvenuta una gran mole di prodotti, composti in larga parte da articoli elettronici, console da gioco ed asciugacapelli riferibili a noti marchi del settore, nonché, in particolare, smartwatch, auricolari e cuffie riproducenti loghi e design riconducibili al brand “Apple”. Al fine di verificare l’autenticità della merce, caratterizzata da prodotti aventi design, forme e segni distintivi perfettamente sovrapponibili agli originali, veniva richiesto l’intervento dei periti tecnici delle aziende titolari dei marchi che ne confermavano la contraffazione. Peraltro i prodotti riportavano anche il marchio “CE”, ovvero quello che attesta il rispetto di una serie di requisiti di conformità ed apponibile da parte dal produttore dei beni soltanto dopo aver sottoposto gli stessi a scrupolosi test. Ovviamente, essendo tali prodotti contraffatti, anche il marchio “CE” quindi risultava illecitamente riprodotto sugli stessi, ciò allo scopo di trarre completamente in inganno i consumatori italiani. L’efficacia dell’attività operativa, posta in essere a contrasto dei traffici illeciti, dalla Guardia di Finanza e dall’Ufficio delle Dogane di Brindisi è conseguenza dell’integrazione dei rispettivi sistemi di analisi dei rischi. Acclarata la falsità degli articoli, si procedeva al sequestro di complessivi 24.400 prodotti contraffatti per violazione degli artt. 474 e 517 del Codice Penale, che, se immessi sul mercato, avrebbero generato profitti per oltre 1,8 milioni di euro in danno all’economia legale, oltreché un pericolo per la sicurezza dei cittadini. Attività della specie, svolte nel solco dei proficui rapporti di co-operazione fra l’Agenzia Dogane e Monopoli e dalla Guardia di Finanza, consolidati dal Protocollo d’Intesa siglato dalle due Amministrazioni, non costituiscono un unicum, ponendosi in continuità con i risultati conseguiti nel 2024, nel corso del quale furono intercettati carichi per complessivi 1,6 milioni di articoli contraffatti e non sicuri, destinati al mercato nazionale e unionale.
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