Odore acre, Arpa: “Colpa degli incendi dei contadini”, ma a noi restano degli interrogativi

BRINDISI – L’odore acre, come di plastica bruciata, percepito nell’ultimo week end in alcuni quartieri della città proviene dalla combustione provocata dai contadini sui terreni agricolo. Ad affermarlo è l’Arpa Puglia dopo l’analisi delle centraline di monitoraggio dell’aria nei giorni del 2- 3 e 4 ottobre. Questa volta, stando a quello che dicono i tecnici Arpa, la produzione industriale non c’entra nulla. “Da circa quattro anni  che si verifica questo fenomeno di forti emissioni odorifere nell’aria nello stesso periodo dell’anno, ormai è un fenomeno ciclico – afferma Anna Maria D’Agnano, responsabile Arpa Brindisi – per evidenze tecniche escludiamo l’origine industriale in quanto le torce erano spente, nè c’è stato alcun spegnimento o avviamento di processo industriale in quei giorni. E’ chiaro che questa situazione è provocata da pratiche scellerate di combustione di biomassa vegetale mischiata forse ad altro da parte di contadini. Ieri sera abbiamo trovato l’origine di ben 12 di queste combustioni”.

D’Agnano si riferisce a degli incendi che il sindaco Rossi ha segnalato a sud di Brindisi, all’altezza dei terreni di Cerano mentre era di ritorno da Lecce. “Ci siamo avvicinati – spiega Rossi – e abbiamo documentato gli incendi, ho immediatamente l’allertato l’Arpa che ha fatto delle rilevazioni sul posto. Inoltre la Polizia locale ha effettuato il verbale e gli atti saranno inviati in Procura”. Anche ieri sera l’aria alla zona industriale, a sud dei terreni di Cerano, era irrespirabile. Insomma per l’Arpa non ci sono dubbi sulla provenienza. La stessa agenzia regionale invita i cittadini a segnalare le anomalie sul sito di Arpa così che si possa meglio localizzare il fenomeno e intervenire con tempestività. E’ necessario rintracciare la sorgente di queste emissioni.

La notte del 2 ottobre le centraline, anche quella mobile di Micorosa, hanno rilevato picchi di benzene e polveri sottili, ma tutto rientrava nei limiti di legge considerando che i limiti vengono stabiliti nella media giornaliera per il pm10, e nella media annuale per il benzene.

A noi però qualche interrogativo resta. Come mai i quartieri colpiti dall’aria insalubre sono sempre gli stessi, quali Bozzano, Perrino, Sant’Elia, Casale e Centro? Sono sempre i contadini di Cerano ad incendiare? Sono solo loro? Visto che l’odore si percepisce solo quando c’è vento da sud. E seppur nei limiti di legge, nelle medie giornaliere ed annue, queste sostanze inquinanti possono creare un danno sanitario nel momento dei picchi?

Lucia Portolano

 

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