BRINDISI- Area protetta, riserva naturale, ma non per tutti. Sulla carta si dovrebbe entrare nell’oasi di Torre Guaceto solo a piedi, in bicicletta o con i mezzi autorizzati, ma a quanto pare qualcuno fa il furbo, e a due passi dalla spiaggia protetta entra con la propria auto, attraversando strade vietate. La segnalazione arriva da alcuni bagnanti che quotidianamente per raggiungere il mare ci inpiegano mezz’ora a piedi sotto il sole di questi caldi giorni d’agosto per poi scoprire che qualcuno viaggia comodamente in macchina e parcheggia a ridosso della spiaggia.
Ci troviamo nella zona A di Torre Guaceto quella che viene definita così dal Consorzio perché considerata “riserva integrale , in cui è proibita la navigazione, l’accesso, l’approdo e la sosta di navi e natanti di qualsiasi genere e tipo, ad eccezione di quelli debitamente autorizzati dalleEnte gestore per motivi di servizio nonché per eventuali attività di ricerca scientifica e di visite guidata, precedentemente autorizzate dallo stesso ente gestore. Nell’AMP di Torre Guaceto sono presenti due zone A dove, dunque, è proibita qualsiasi attività antropica, che possa arrecare danno o disturbo all’ambiente marino perché tale zona rappresenta la “core area” dell’AMP”.
In barba a tutti i divieti qualcuno fa la passeggiata in auto, riesce ad entrare dal parcheggio di Apani e a percorrere la strada sino alla meta senza che nessuno dica nulla. La foto che riportiamo nell’articolo è stata scattata il 12 agosto, nella mattinata le vetture parcheggiate erano solo due, ma nel pomeriggio le auto sono raddoppiate.
Il fatto sarebbe stato più volte segnalato agli organi competenti, ma la cattiva abitudine continua da tempo e i furbi continuano a fare ciò che li pare.
Lu.Po.
ci vorrebbe un poliziotto per ogni individuo.
Non sono “i soliti furbi” ad entrare ma gli “amici degli amici” e, sempreché non abbia un parente che ivi ci lavora, un amico ce l’hanno tutti…anche per la pesca
Quali sarebbero gli “organi competenti”? Forze di polizia? Se si, quali? Esiste anche il reato di omissione di atti di ufficio. Iniziamo in primis noi a usare precisione nelle lamentele così magari “gli organi competenti” sentono la pressione dei cittadini civili che esigono il rispetto delle regole.